Lecco. Riapre la palestra in via dell’Isola sotto il marchio èSport

Tempo di lettura: 2 minuti
I nuovi gestori e proprietari della palestra che riaprirà a ottobre in via dell'Isola sotto il marchio èSport

La vecchia gestione aveva chiuso la struttura lasciando senza informazioni clienti e dipendenti

Ora la palestra riapre e i nuovi gestori invitano gli ex clienti a presentarsi in reception per valutare il recupero degli abbonamenti persi

LECCO – La riapertura è fissata per inizio ottobre, dopo gli ultimi interventi sui locali e il posizionamento dei nuovi macchinari per l’allenamento: riapre la palestra in via dell’Isola, ma con una nuova gestione e sotto l’insegna èSport Ponte vecchio.

Del tutto archiviata la gestione con il marchio Audace che, a maggio scorso, aveva abbassato la serranda dell’attività lasciando clienti – con gli abbonamenti ancora attivi – e dipendenti senza alcuna spiegazione, rimborso o stipendio.

A dar vita alla nuova realtà sono Andrea De Luca general manager del gruppo èSport, Andrea Riva ex triatleta che sarà club manager, Martina Longhi e Giorgio Colombo proprietari dell’immobile. “La nostra prospettiva è di lungo termine, non più di un’attività che apre e chiude pochi mesi dopo – chiariscono da subito i nuovi gestori – considerando che fra i soci ci sono i due proprietari e che il marchio èSport è già particolarmente noto sul territorio”.

Con un solo abbonamento si potranno frequentare anche le altre palestre èSport – lungo viale Brodolini in città, a Cesana Brianza e Cinisello: “Abbiamo pensato all’opzione multi-club – continuano i nuovi gestori -. La reception della palestra di viale Brodolini è già aperta e può già fornire informazioni per gli abbonamenti”.

L’appello è anche per chi aveva sottoscritto l’abbonamento con la vecchia gestione – circa 400 persone – e non ha potuto utilizzarlo: “Invitiamo tutti gli ex abbonati al marchio Audace a presentarsi in reception per valutare i vecchi abbonamenti e ricevere informazioni per il recupero dei giorni persi – dicono i nuovi gestori – non vogliamo ‘abbandonare’ chi ha subito un danno”.