Lecco, successo per la seconda edizione di PoliSTEM

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Politecnico Lecco

Si è conclusa a maggio la seconda edizione di PoliSTEM al Polo di Lecco del Politecnico di Milano

LECCO – Nel cuore delle aule e dei laboratori del Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano, si è da poco chiuso il sipario sulla seconda edizione di PoliSTEM – Percorso di orientamento attivo verso le tematiche STEM, un’iniziativa che ha saputo coniugare sapere e curiosità, scienza e immaginazione, parlando direttamente agli studenti delle scuole medie. Con un totale di 161 alunni coinvolti, provenienti dagli Istituti Comprensivi Lecco 1, 2 e 3, il progetto ha saputo proporre un viaggio immersivo e concreto nei mondi della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica.

Il percorso, articolato in tre moduli, ha alternato momenti teorici ad attività laboratoriali altamente interattive. Gli studenti hanno potuto toccare con mano – letteralmente – ciò che solitamente si legge sui libri, passando dalla simulazione di realtà aumentata all’orto verticale hi-tech, scoprendo quanto le STEM siano già oggi parte integrante della nostra quotidianità.

Nel laboratorio “Prototipazione Virtuale e Realtà Aumentata”, guidato dal prof. Mario Covarrubias, i ragazzi hanno vissuto esperienze immersive con visori all’avanguardia come HoloLens e Quest3. “Dalla guida di un kayak virtuale alla preparazione di piatti in una cucina simulata, fino alla stampa 3D in ambiente VR”, il laboratorio ha dato forma concreta alla tecnologia, rendendola accessibile e, soprattutto, divertente. Un modo per “scoprire le differenze tra realtà aumentata, virtuale e mista”, non solo a parole, ma calandosi in prima persona in un mondo in cui l’interazione tra uomo e macchina è già realtà.

Non meno affascinante è stata l’esperienza con il “Vertical Farming, incrocio tra agricoltura e tecnologia”, laboratorio condotto dal prof. Simone Cinquemani. L’orto non è più solo terra e stagioni, ma diventa un ecosistema controllato, coltivato in verticale, dove acqua e nutrienti sono dosati con precisione grazie a tecnologie come l’idroponica e l’aeroponica. Gli studenti hanno costruito una piccola serra verticale, scoprendo come sostenibilità e innovazione possano crescere, letteralmente, fianco a fianco. “Un’esperienza concreta e significativa”, si legge nel comunicato, che ha lasciato un segno tangibile anche grazie alla donazione della vertical farm alla scuola, destinata a diventare uno strumento didattico permanente.

Ad accompagnare ogni tappa del percorso è stato il laboratorio “Matematica in gioco”, condotto dalla prof.ssa Monica Conti e dalle colleghe Paola Morando e Maria Luisa Spreafico. Qui la matematica si è tolta di dosso i panni dell’astrazione per mostrarsi come uno strumento “creativo, potente e sorprendentemente concreto”. Non formule da imparare a memoria, ma modelli per interpretare la realtà e risolvere problemi.

La seconda edizione di PoliSTEM si è conclusa nei primi giorni di maggio in un clima di entusiasmo condiviso tra studenti, docenti universitari e insegnanti delle scuole partecipanti. “Gli studenti, stimolati da un approccio laboratoriale e partecipativo, hanno avuto l’occasione di scoprire nuove passioni, sviluppare capacità di problem-solving e lavoro di gruppo”, fanno sapere dal Poli.

A Lecco, PoliSTEM non è stato solo un progetto formativo: è stato un piccolo esperimento sociale riuscito, una finestra sul futuro aperta nel presente, dove il sapere accademico ha incontrato lo stupore dei più giovani. E forse, in quella vertical farm costruita con le proprie mani, in quel robot con cui si è giocato a ping-pong, o nel kayak virtuale che ha solcato acque immaginarie, c’è già il seme di qualche vocazione scientifica pronta a sbocciare.