Il progetto di Comune e Politecnico, finanziato da Regione, per “configurare in maniera dinamica la percorribilità della città”
Il sindaco Gattinoni: “Agiamo sulla logica di gestione del traffico per migliorare sia la viabilità che la sosta urbana”
LECCO – Ridurre il congestionamento stradale urbano, migliorare il sistema di sosta ed anche il trasporto pubblico locale attraverso l’applicazione di sistemi di controllo digitale: questi, in sintesi, gli obiettivi del progetto realizzato dal Comune di Lecco in sinergia con il Politecnico e la società Linee Lecco, finanziato con 1,5 milioni di euro da Regione Lombardia nell’ambito del bando Smart Mobility Data Driven – Fase 2. La proposta progettuale lecchese si è classificata al 2° posto assoluto in graduatoria, dietro la Città Metropolitana di Milano.
Una sfida non da poco sul delicato piano viabilistico urbano, come spiegato dal sindaco di Lecco Mauro Gattinoni: “Abbiamo lavorato a questo progetto per due anni insieme al Politecnico, prevedendo di applicare sistemi di controllo digitale e meccanismi di analisi dei big data affinché si possa configurare in maniera dinamica la percorribilità della città. Questo – ha continuato Gattinoni – partendo da un assunto evidente: non potendo agire sull’hardware, ovvero sul calibro delle strade, sul numero di corsie e su altre infrastrutture, è necessario agire sul software, ovvero la logica di gestione, che riguarderà sia la viabilità che il piano di sosta”.
Punto di partenza, i numeri: “Un dato su tutti: pre Covid i transiti giornalieri lungo la Statale 36 (intera tratta) erano 75 mila, post Covid sono diventati 95 mila – ha fatto sapere il sindaco – è un’enormità: occorrono delle soluzioni radicali al problema della gestione del traffico, oltre quelle strutturali, come il Quarto Ponte, e gestionali, tra cui gli interventi di Smart Mobility e Smart City in cui rientra anche il controllo Ztl del centro che andranno implementati”. E quanto fatto fino ad ora sul piano viabilistico cittadino? “Le nuove rotonde e il cambio di alcuni sensi unici fanno parte delle cosiddette modifiche hardware, ovvero si tratta di scelte di viabilità tradizionale, che rientrano nel Piano Generale del Traffico Urbano. Con questo nuovo progetto ci aggiungiamo la tecnologia, per provare anche a capire come cambiare i comportamenti della gente. Su questo tema però è chiaro che servono anche interventi più radicali, faccio un esempio sulla Lecco-Bergamo: è chiaro che, fino a che non ci sarà un treno che funziona senza disservizi o la nuova galleria, le persone continueranno a scegliere di muoversi in auto, con le conseguenze che sappiamo”.

Tornando al progetto, in termini pratici prevede che lungo le strade urbane, con particolare attenzione ai nodi più critici e all’entrata e uscita dalla città, vengano installate telecamere con sensori di rilevazione del traffico in tempo reale e pannelli con display informativi. “A fronte del verificarsi di taluni scenari, improvvisi, come un incidente, programmati, ad esempio la partita di calcio o la sfilata di Carnevale, o probabilistici, si configurano dei circuiti preferenziali di sensi unici, svolte a destra e semafori lampeggianti che potranno essere attuati in modo da direzionare il traffico evitando gli ingorghi a cui siamo oramai tristemente abituati”.
Nella progettazione è stata coinvolta anche la società partecipata Linee Lecco che gestisce la sosta urbana e il trasporto pubblico su gomma: “Abbiamo pensato ad interventi di orientamento alla sosta – ha spiegato il sindaco – per evitare il cosiddetto traffico parassita, cioè di chi gira a vuoto con l’auto solo per cercare parcheggio. Se invece c’è un orientamento, tramite la semplice indicazione di posti auto disponibili nei vari parcheggi della città, l’automobilista si recherà dove già sa che troverà posto ed anche questo contribuirà ad eliminare piccole percentuali di traffico sulle nostre strade”. La sfida, come aggiunto, sarà poi quella di ‘sfruttare’ i percorsi dei bus, sempre ai fini di monitoraggio del traffico, e, in futuro, agganciare anche le pensiline per dare ai viaggiatori le tempistiche di transito in ‘real time’.
Il sindaco non nega però che il progetto abbia anche alcuni contro, o meglio, necessiti di verifiche di compatibilità con il nuovo Codice della Strada: “Ad esempio, in caso di incidente, se uno sta percorrendo la strada che quel giorno è consentita in un senso rispetto all’altro, il Codice della Strada deve garantire l’utente per ciò che sta compiendo, a ragione o a torto. Un altro tema sono le ‘flessibilità’ previste dal nuovo codice, penso alle Ztl a tempo per cui noi attualmente non possiamo sanzionare in maniera automatica chi sosta più dell’orario consentito, nonostante sia rilevato dalle telecamere, perché manca il decreto attuativo che permetterà di farlo e, di conseguenza, rendere effettivamente più controllata la presenza di auto nel centro storico”.

C’è poi il discorso dei ponti, in particolare del Ponte Kennedy (Ponte Nuovo) e della rotatoria di Malgrate, altro snodo sensibile per la viabilità lecchese e immediatamente limitrofa a cui mettere mano. “Di questo abbiamo parlato con la Provincia nel corso di una riunione lo scorso 23 dicembre – ha fatto sapere Gattinoni – nel nostro Pgtu è già prevista la soluzione di rendere il Ponte Kennedy a due corsie in uscita e una in entrata, che con l’apertura in entrata del Ponte Vecchio compenserebbe bene le necessità della città. La Provincia chiederà ad Anas di stanziare risorse, oltre che per l’adeguamento del Quarto Ponte in uscita da Lecco, anche per una progettualità completa sul Ponte Nuovo e la rotonda lato Malgrate. Mi sembra una proposta opportuna da parte di Villa Locatelli per tentare di risolvere in maniera complessiva il tema entrata e uscita dalla città” ha concluso il sindaco.