L’ex scuola di Bonacina hub per migranti: “Soluzione temporanea”

Tempo di lettura: 8 minuti
La scuola elementare di Bonacina (foto archivio)
La scuola elementare di Bonacina (foto archivio)

L’edificio ospiterà 30-35 migranti per massimo 8 settimane. Dovrà infatti essere abbattuto per diventare un asilo nido

I dubbi dei residenti durante la serata pubblica con sindaco e Prefetto

LECCO – Sarà l’ex scuola elementare di Bonacina in via Timavo ad ospitare, per massimo 8 settimane, una trentina di migranti in arrivo nella nostra città. A confermarlo il sindaco Mauro Gattinoni e il Prefetto Sergio Pomponio durante la serata pubblica che si è tenuta mercoledì sera presso il Teatro Invito.

serata pubblica lecco accoglienza migranti
I cittadini presenti in sala

Oltre un centinaio i presenti in sala, principalmente residenti del rione di Bonacina ma anche tanti volontari e volti delle associazioni del terzo settore già operativi nell’ambito dell’accoglienza. Sul tavolo del dibattito, da una parte le motivazioni che hanno portato le istituzioni alla decisione di convertire, temporaneamente, l’edificio di via Timavo a hub per i migranti, dall’altra i dubbi e le preoccupazioni di chi vive il quartiere.

serata pubblica lecco accoglienza migranti
Il sindaco Mauro Gattinoni

Ad aprire la serata è stato il sindaco Mauro Gattinoni: “Vorrei partire dai numeri, per darvi l’idea della situazione straordinaria che stiamo fronteggiando: nel 2021 da gennaio a ottobre sono stati 50 mila i migranti giunti in Italia, nel 2022 76 mila e nel 2023 140 mila. Ho detto numeri, ma parliamo di persone: un fatto che ci richiama al valore dell’accoglienza. I confronti con il Prefetto sono cominciati nel mese di marzo per cercare di dare un supporto concreto a questa emergenza impellente e siamo giunti a questa ipotesi, sulla quale stiamo ancora lavorando: mettere a disposizione l’ex scuola di Bonacina per ospitare temporaneamente circa 30-35 migranti. Per quanto? Otto settimane massimo, dal momento che quell’edificio, come noto, verrà abbattuto per realizzare al suo posto un asilo nido. I tempi del cantiere sono imminenti e stringenti perché è stato finanziato anche tramite il PNRR e dobbiamo osservare delle precise scadenze” ha detto Gattinoni. “Riconosco che il fenomeno migratorio possa destare le reazioni più diverse, anche impulsive, e capisco le preoccupazioni e i dubbi dei residenti di Bonacina: per questo motivo abbiamo voluto incontrarvi questa sera”.

serata pubblica lecco accoglienza migranti
Da sinistra, don Walter Magnoni, Emanuele Manzoni, Mauro Gattinoni, Maria Grazia Nasazzi, Sergio Pomponio e Guido Agostoni

Accanto al sindaco c’erano il Prefetto Sergio Pomponio, il presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto di Lecco Guido Agostoni, l’assessore al Welfare e alle Politiche per l’integrazione del Comune di Lecco Emanuele Manzoni, la presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese Maria Grazia Nasazzi e don Walter Magnoni, parroco della Comunità Pastorale Beata Vergine di Lourdes, che unisce le parrocchie dei rioni di Acquate, Bonacina e Olate. Ognuno di loro ha raccontato, per la propria competenza, il percorso svolto dentro il delicato (e sempre attuale) tema dei fenomeni migratori e dell’accoglienza.

serata pubblica lecco accoglienza migranti
Il Prefetto Sergio Pomponio

Un fenomeno che, come sottolineato dal Prefetto, ha toccato anche la Provincia di Lecco, seppur in maniera più marginale rispetto ad altri territori. “La situazione nell’ultimo anno tuttavia è cambiata, i flussi migratori si sono intensificati, le cronache estive ce lo hanno ribadito, siamo in stato d’emergenza – ha precisato Pomponio – ad aprile ho iniziato a fare presente il problema ai Comuni, alle associazioni del terzo settore, ai sindacati e a tutti i soggetti che avrebbero potuto dare una mano sul fronte accoglienza. Devo dire, tuttavia, che la risposta degli enti territoriali è stata piuttosto povera, quindi ho fatto una richiesta più specifica: mettere a disposizione dell’accoglienza dei beni comunali, cioè delle strutture dismesse per la loro finalità. Anche questa ricerca non è stata fortunata e sono state avanzate altre ipotesi, come quella di predisporre dei moduli abitativi (container, ndr) o tende come era stato fatto anni fa al Bione, per intenderci. La Caritas Ambrosiana ha dato disponibilità presso la Casa della Carità e il Comune di Lecco, con un atto che dimostra grande attenzione, ha proposto di utilizzare temporaneamente l’ex edificio adibito a scuola elementare a Bonacina”.

Si tratterà, come specificato, di un hub, ovvero di una struttura di transito, per massimo due mesi, otto settimane a partire da quella corrente. “Ancora non sappiamo quando e in quanti arriveranno – ha detto il Prefetto – ma la soluzione ha un termine preciso e su questo garantisco”.

serata pubblica lecco accoglienza migrantiUna rassicurazione ‘mal digerita’ da alcuni dei presenti in sala, che hanno avanzato le proprie contestazioni: “Nell’ex scuola non ci sono le docce, forse sono solo due, sicuramente non sufficienti per 30 persone, e manca la cucina – hanno fatto presente alcuni residenti – poi c’è un problema di sicurezza: cosa faranno queste persone per tutto il giorno? Se dovesse succedere qualcosa?”. Non sono mancati riferimenti anche ad episodi di cronaca che hanno avuto come protagonisti stranieri, inevitabile un richiamo al caso del Ferrhotel in via Ferriera dove, nel 2017, la Polizia aveva condotto un blitz antidroga denunciando una trentina di richiedenti asilo che avevano dato vita ad un importante giro di spaccio.

“In realtà – ha detto il Prefetto – da che sono arrivato a Lecco, un anno e mezzo fa, nessuno dei migranti ospiti sul territorio Provinciale ha dato problemi di ordine pubblico o con le forze dell’ordine. Gli episodi ricordati hanno avuto protagonisti stranieri di altri centri di accoglienza mentre il caso Ferrhotel dimostra che l’accoglienza in centri collettivi non è funzionale alla necessità di favorire l’integrazione, su più livelli, di queste persone nel tessuto sociale cittadino. Invito a non generalizzare – ha aggiunto – perché non aiuta a mettere a fuoco il problema che, come tale, dobbiamo invece affrontare. Se ci giriamo dall’altra parte le conseguenze potrebbero essere negative. Io credo – ha continuato – che il modello di accoglienza in uso in questo territorio funzioni e i fatti, anche relativi all’assenza di problemi di sicurezza, lo dimostrano”.

serata pubblica lecco accoglienza migranti
Guido Agostoni

D’accordo anche Guido Agostoni, che ha definito l’accoglienza diffusa “il segreto dell’accoglienza positiva in Provincia di Lecco”. “Con questa modalità i migranti vengono dislocati a piccoli gruppi sul territorio e affiancati da una rete assistenziale che favorisce e supporta la loro integrazione – ha spiegato – in molti casi grazie a questo sistema le persone si sono inserite nella comunità, divenendone parte attiva”. Come il Prefetto, anche Agostoni ha ribadito la necessità di implementare l’accoglienza a livello provinciale e a meglio distribuirla: “La mappa nel nostro territorio parla chiaro, ci sono aree dove c’è stata maggior dislocazione dei richiedenti asilo, come la Valsassina, dove già esistevano diverse strutture per ospitarli, e zone come la Brianza lecchese dove invece si è ospitato poco, eccezion fatta per il comune di Airuno. Dovremmo lavorare anche su questo aspetto” ha dichiarato.

serata pubblica lecco accoglienza migranti
L’assessore Emanuele Manzoni

L’assessore Emanuele Manzoni ha voluto rassicurare i cittadini presenti con alcuni numeri relativi alla presenza di richiedenti asilo in città: “Ad oggi sono circa un centinaio, meno dei presenti questa sera – ha detto – di questi una trentina sono ucraini, i restanti principalmente afghani, pakistani e nigeriani. Dei quattro modelli di accoglienza che pratichiamo sul nostro territorio, quello su cui riteniamo di dover più investire è quello del SAI, ovvero Servizio di Accoglienza e Integrazione. Una scelta condivisa da tutti i comuni italiani e che abbiamo chiesto allo Stato di potenziare. Siamo in attesa di una risposta”.

La necessità e la sfida delle istituzioni è proprio questa: cercare di ampliare la rete di accoglienza diffusa con il supporto dei comuni della Provincia e delle realtà che vi operano con l’obiettivo di creare il contesto giusto dove fare vivere i richiedenti asilo ed aiutarli ad integrarsi. “Una questione che va ben costruita, una scelta che abbiamo sempre difeso perché creare piccoli spazi diffusi per l’accoglienza permette di accogliere meglio e di controllare meglio” ha commentato Gattinoni.

Tornando al presente e al rione di Bonacina, l’hub temporaneo sarà allestito grazie ai volontari di Protezione Civile e Croce Rossa e presidiato tutti i giorni: “Non sarebbero previsti per via dello stato di emergenza ma tramite volontariato vorremmo organizzare un corso di lingua italiana per gli ospiti – ha detto il Prefetto – tenerli occupati, anche con qualche lavoro, aiuterebbe, sempre nell’ottica di una buona accoglienza”.

Durante la serata sono intervenuti anche Emanuele Mauri, Segretario cittadino della Lega, e Cinzia Bettega, consigliera comunale che proprio durante l’assemblea di lunedì a Palazzo Bovara aveva chiesto chiarimenti al sindaco sull’ipotesi di ospitare migranti nell’ex scuola di Bonacina.

serata pubblica lecco accoglienza migranti
Emanuele Mauri e, seduta a sinistra, Cinzia Bettega

“Capisco e condivido le ragioni del Comune alla base di questa scelta – il commento di Mauri – resta il fatto che le risposte a questa emergenza sono carenti, non a Lecco, ma a livello nazionale, e lo dicono i dati: il 60% delle richieste di asilo nel nostro paese vengono respinte e chi non viene accolto difficilmente viene rimpatriato. Se non invertiamo la rotta andremo a ledere anche l’accoglienza di chi, in Italia, può stare”. La capogruppo della Lega Bettega ha aggiunto: “In merito a questa decisione già presa possiamo fare poco, ma le preoccupazioni delle persone vanno capite. Il problema non sono le persone che vengono qui e vogliono integrarsi, ma sono coloro che disprezzano la nostra cultura e i nostri valori, mi riferisco principalmente all’immigrazione musulmana” ha dichiarato, suscitando un moto di sdegno in parte della platea. “Smettiamola con l’equazione straniero uguale delinquente – ha detto Don Marco Tenderini sacerdote di Bonacina e responsabile della Caritas decanale – non si può giudicare una persona prima di conoscerla. Ci serve un piccolo supplemento di umanità”.

serata pubblica lecco accoglienza migranti
Andrea Frigerio

Durante la serata non sono mancati appelli alla solidarietà: “Sono certo che il buon cuore dei lecchesi, in questo caso dei cittadini di Bonacina, verrà fuori – ha detto Andrea Frigerio, volontario Caritas – vi chiedo di non avere pregiudizi o timori, se incontrate queste persone per strada provate a parlarci e a farvi raccontare la loro storia: vi arricchirete a vicenda”.

GALLERIA FOTOGRAFICA