Ottava edizione della borsa di studio che ricorda lo scomparso Matteo Pensotti
Letizia Soffiantini, al terzo anno di Ingegneria Edile-Architettura del Politecnico, è la vincitrice
LECCO – Si tinge di rosa l’ottava edizione della borsa di studio “Matteo Pensotti”, istituita anche quest’anno dall’Associazione Memorial Pensotti. Tra i 17 studenti che hanno presentato la loro candidatura al bando, Letizia Soffiantini, iscritta al terzo anno di Ingegneria Edile-Architettura, si è aggiudicata la vittoria.
Matteo Pensotti era uno studente di Ingegneria Edile-Architettura del Polo territoriale di Lecco, colpito da sarcoma di Ewing e tolto all’affetto dei suoi cari nel 2013. Dopo il triste evento famigliari e amici si sono attivati per progettare eventi e iniziative per tenere viva la memoria del giovane. Tra le tante attività nacque l’idea di istituire la borsa di studio rivolta agli studenti EDA del Polo. La borsa viene assegnata secondo criteri di merito: una media uguale o superiore a 27/30 e l’acquisizione di un numero minimo di CFU (Crediti Formativi Universitari) entro un determinato periodo.
Letizia Soffiantini commenta così la sua vittoria: “È un grande onore per me ricevere questa borsa di studio, segnale di attenzione verso il prossimo e simbolo di chi non si arrende, di chi lotta. Sono molto riconoscente all’Associazione per tutte le iniziative che promuove, sia per sostenere i giovani con varie attività, sia per finanziare la ricerca sul Sarcoma di Ewing. Questo premio è un grande riconoscimento all’impegno di questi anni, ma è soprattutto un gesto di fiducia nei miei confronti e che mi aiuterà a continuare la ricerca di nuove esperienze per coltivare il mio bagaglio”.
“Siamo orgogliosi di accogliere Letizia tra i ragazzi/e che hanno vinto la nostra Borsa di studio” – dichiara il Presidente dell’Associazione Memorial Pensotti, Ermanno Pensotti – “Nonostante il periodo non favorevole per le varie iniziative che ci aiutano nella raccolta fondi anche quest’anno festeggiamo e rinnoviamo il nostro impegno per il futuro.”