Coinvolti gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado
Un modo per riprendere la scuola senza dimenticare le difficoltà attraversate durante la DAD
LECCO – In questi giorni l’equipe di promozione della salute di Ats Brianza, insieme ad insegnanti esperti, operatori delle Asst, dei consultori familiari accreditati e operatori del terzo settore hanno ridato il via, anche per quest’anno, al programma Life Skill nella scuola primaria e secondaria di primo grado.
Il programma regionale vede coinvolti circa 500 insegnanti della provincia di Monza e di Lecco che da ottobre si stanno formando per lavorare con i propri bambini e ragazzi sulle 10 competenze che l’Oms dichiara indispensabili per una sana crescita delle nuove generazioni. Il programma, condotto dagli insegnanti nelle loro classi, prevede specifiche unità didattiche per ogni anno scolastico e si svolge nelle terze, le quarte, le quinte della scuola primaria e prosegue nelle scuole secondarie di primo grado per tre anni.
L’autostima, la capacità di prendere decisioni, l’assertività, il senso critico, la consapevolezza delle proprie emozioni e la capacità di gestirle, la gestione dello stress e dell’ansia, le abilità relazionali, comunicative e sociali, sono i temi su cui i bambini e i ragazzi lavoreranno con i loro insegnanti formati ed accompagnati da Ats. Oltre che essere abilità utili per la prevenzione delle dipendenze e dei comportamenti aggressivi, si tratta di competenze utili ai bambini-ragazzi per affrontare con coscienza le avversità della vita, ed estremamente utili dopo questo periodo stressante legato alla pandemia.
Il programma prevede inoltre che i ragazzi, durante le unità, escano dai banchi per trovarsi in cerchio, parlare di ciò che provano e fare esperienze di gruppo che li pongano di fronte a situazioni concrete in un clima non giudicante che permette la loro espressione. Sono 45 gli Istituti Comprensivi coinvolti, per un totale di 65 plessi scolastici.
Si tratta di un modo per riprendere la scuola senza dimenticare le difficoltà attraversate durante la DAD e la reclusione forzata ma per affrontare in modo positivo le relazioni con i compagni, con gli insegnanti, con la scuola così messe a dura prova negli ultimi due anni. Il percorso ha infatti una ricaduta positiva sulla didattica perché permette di costruire relazioni produttive tra allievi e insegnanti, migliorare la collaborazione tra compagni e acquisire strategie efficaci per l’apprendimento delle materie scolastiche.