Pronto Soccorso Lombardia, indennità sospese: il commento dei sindacati

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Risorse già stanziate ferme da mesi: Fp Cgil e Uil Fpl chiedono l’erogazione immediata

“Bloccare oggi questo percorso significa penalizzare chi opera nei servizi più complessi della sanità pubblica lombarda”

MILANO – L’erogazione immediata dell’indennità prevista dalle leggi dello Stato per le operatrici e gli operatori dei Pronto Soccorso lombardi è stata bloccata da Cisl Fp, Fials, Nursind e Nursing Up, un errore politico e sindacale che impedisce l’utilizzo di risorse già stanziate e attese da giugno 2023 da migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Il 6 ottobre, su convocazione della Regione Lombardia, si è svolto il tavolo regionale dedicato alla discussione sull’indennità prevista per il personale sanitario, tecnico e amministrativo dei Pronto Soccorso.

Fp Cgil e Uil Fpl Lombardia hanno espresso condivisione per la proposta di ripartizione avanzata dalla Regione, che si aggiunge ai 100 euro già erogati a tutto il personale: 300 euro mensili per il personale sanitario, 140 euro per operatrici e operatori socio-sanitari e autisti soccorritori, e tra 80 e 104 euro per il restante personale tecnico e amministrativo.

In chiusura dell’incontro, la delegazione della Regione ha invitato tutte le organizzazioni sindacali a esprimere la propria posizione. Fp Cgil e Uil Fpl hanno manifestato la disponibilità immediata a sottoscrivere il verbale di confronto, mentre Cisl Fp, Fials, Nursind e Nursing Up hanno espresso parere negativo, chiedendo di rinviare un nuovo confronto alla firma del contratto nazionale, prevista non prima della fine di gennaio 2026.

“Si tratta di una posizione errata e non coerente con il percorso unitario costruito finora. Già nel 2023, infatti, a livello regionale è stato sottoscritto un accordo innovativo sulle indennità di Pronto Soccorso, che ha definito chiaramente i servizi e le figure professionali destinatarie delle risorse – continuano da Fp Cgil e Uil Fpl Lombardia – Nel successivo confronto regionale abbiamo chiesto e ottenuto che fosse inclusa l’intera area dell’emergenza-urgenza, comprese SOREU e AREU, garantendo così che nessuno venisse escluso”.

“Bloccare oggi questo percorso significa penalizzare chi opera nei servizi più complessi della sanità pubblica lombarda, aggravando una situazione già caratterizzata da carichi insostenibili, turni estenuanti e carenza di personale – proseguono da Fp Cgil e Uil Fpl Lombardia – Un atteggiamento che evidenzia un distacco profondo dalla realtà quotidiana e dalla condizione di chi, giorno dopo giorno, garantisce il corretto funzionamento dei Pronto Soccorso”.

Fp Cgil e Uil Fpl Lombardia continueranno a tutelare le professioniste e i professionisti del Servizio Sanitario Regionale, chiedendo con fermezza che le risorse già stanziate vengano erogate senza indugi, nel pieno rispetto della legge e del valore del loro lavoro.