
Un viaggio tra evoluzione normativa, tecnologie innovative e sfide per il futuro della sicurezza sul lavoro
“Un sistema di sicurezza efficace deve poggiare su figure professionali qualificate”
LECCO – I soci del Rotary Club Lecco si sono riuniti per assistere alla relazione del socio Andrea Mapelli, intitolata: “Strumenti, cuore e tecnologia per la sicurezza nei luoghi di lavoro: innovazioni e tendenze nel mondo moderno”.
Andrea Mapelli, esperto del settore, ha aperto la sua relazione illustrando l’evoluzione della normativa in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, evidenziando quattro momenti chiave che hanno segnato il percorso legislativo in Italia nel campo della salute e sicurezza.
“Negli anni ’90 e 2000, i principali problemi di salute nei luoghi di lavoro erano legati soprattutto all’eccessiva esposizione al rumore, in un contesto culturale ancora poco attento alla sicurezza” spiega il relatore che ha successivamente citato, a titolo esemplare, i casi di Eternit e Silicosi, simboli di un’epoca in cui la prevenzione veniva spesso trascurata.
“Nel 1955 venne emanato il primo decreto dedicato alla regolamentazione della sicurezza delle macchine in movimento, sebbene non coprisse tutti gli ambiti. In quegli anni, prevaleva ancora una cultura orientata al ‘fare’ piuttosto che alla ‘protezione – prosegue Andrea Mapelli – Successivamente furono compiuti importanti passi avanti. Con l’introduzione della legge 626 nel 1994, venne finalmente dato un primo quadro organico alla normativa sulla sicurezza sul lavoro. Tuttavia, una delle criticità del sistema rimaneva l’autocertificazione, che rappresentava un punto debole nel controllo reale delle condizioni di sicurezza”.
“L’anno 2008 rappresentò una svolta fondamentale – continua il relatore – il D.Lgs. 81/2008, recependo le direttive comunitarie, ha consolidato e armonizzato le normative precedenti, offrendo un quadro normativo completo per il miglioramento della salute e della sicurezza sul lavoro”.
Mapelli ha quindi sottolineato come un sistema di sicurezza efficace debba fondarsi su figure professionali qualificate, quali il datore di lavoro, i dirigenti, i preposti, gli addetti alle emergenze e il medico competente. I rischi presenti in un ambiente di lavoro sono molteplici e includono quelli chimici, biologici, legati alle attrezzature, ATEX, fisici e altri ancora.
Dal 2025, con l’aggiornamento del D.Lgs. 81/2008, l’intelligenza artificiale ha iniziato a integrarsi in modo strutturato nel settore della salute e sicurezza sul lavoro.
Tra le innovazioni introdotte si annoverano:
- il monitoraggio predittivo, in cui l’AI analizza i dati raccolti da sensori per segnalare comportamenti a rischio o condizioni pericolose prima che si verifichino incidenti;
- l’analisi video, che permette il riconoscimento in tempo reale dell’utilizzo dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) o la rilevazione della presenza di lavoratori in aree a rischio;
- l’uso della realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR) per la formazione immersiva, utile a simulare situazioni pericolose in ambienti sicuri e a formare i lavoratori in modo realistico. L’AR consente, ad esempio, di sovrapporre istruzioni operative e avvisi direttamente sull’ambiente reale tramite l’utilizzo di smart glasses.
Andrea Mapelli ha inoltre presentato numerosi ulteriori esempi di applicazione dell’intelligenza artificiale alla sicurezza sul lavoro, concludendo il suo intervento con un forte richiamo all’importanza di investire nella sicurezza.
Infine, il relatore ha evidenziato l’importanza di bilanciare l’innovazione tecnologica con la tutela dell’occupazione manifatturiera, una risorsa cruciale per il territorio e la provincia.

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