Sportello Sociale Spi: nel 2023 oltre 90mila richieste in Lombardia

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Sportello Sociale Spi Cgil

L’aumento è consistente: il 64% in più rispetto agli accessi dell’anno precedente

“Un segnale inequivocabile di quanto, purtroppo, stia aumentando la richiesta di assistenza sociale da parte della popolazione”

LECCO – Sono oltre 90mila i cittadini lombardi che nel corso del 2023 si sono rivolti ai più di 200 sportelli sociali che lo Spi Cgil gestisce in tutto il territorio lombardo: “Si tratta di un numero mai raggiunto prima, un segnale inequivocabile di quanto, purtroppo, stia aumentando la richiesta di assistenza sociale da parte della popolazione”.

L’aumento è consistente: il 64% in più rispetto agli accessi dell’anno precedente. La platea è ampia: pensionati e lavoratori, in maggioranza donne, 53%, contro il 47% di uomini. Gran parte degli utenti, circa 66mila, hanno sfruttato lo sportello sociale come punto di accesso ai servizi fiscali e di patronato della Cgil: modello 730, Isee, Red, imposte comunali, ecc…

“Circa 16mila persone, invece, si sono rivolte a noi per problemi previdenziali: estratti conto contributivi, verifica sulle pensioni, controllo quattordicesima, pensione di reversibilità, informazioni vari sulle pensioni, ecc… Ben 8mila, invece sono stati gli accessi per richieste riguardanti assistenza alla famiglia o alla disabilità: assegno unico, successioni, esenzioni ticket sanitari, maternità, bonus ed agevolazioni varie, carta acquisti, ecc… In queste due ultime macroaree abbiamo assistito a un aumento del 66% rispetto al 2022: un dato che fotografa e conferma la crescita delle difficoltà economiche delle famiglie lombarde” dichiara Vincenzo Bevilacqua, Responsabile Sportelli Sociali dello Spi Lombardia.

“Mille utenti si sono infine rivolti a noi per bisogni sociosanitari relativi a Rsa, Adi, Sad, ecc… In questo caso i problemi maggiormente riscontrati riguardano l’insostenibilità delle rette e la carenza di servizi a supporto della domiciliarità. Questa situazione, in particolare, è destinata a peggiorare a causa della recente delibera di Regione Lombardia che taglia pesantemente i contributi economici in favore della disabilità e della non autosufficienza, in assenza di una rete di servizi di supporto efficiente” dichiara Federica Trapletti, della Segreteria Regionale dello Spi.

Inoltre, con lo strumento della Calcolatrice dei Diritti, in dotazione da qualche anno agli sportelli sociali, in base alla condizione socio-economica della persona è possibile calcolare in pochi minuti il diritto a ben 70 prestazioni, nazionali e regionali: “Con lo sportello sociale e la Calcolatrice dei Diritti, lo Spi continua ad essere un riferimento nel territorio per tutte quelle persone che non conoscono i loro diritti o non sanno come districarsi nelle pratiche burocratiche, anche alla luce del fatto che le istituzioni adottano sempre di più sistemi informatici che di fatto escludono le persone più fragili, in particolare gli anziani” continua Federica Trapletti.

“I nostri sportelli sociali sono presenti in tutte le province e sono aperti a tutti coloro hanno bisogno di un aiuto. Grazie all’attività dei nostri volontari, riusciamo a dare risposte a tutti i bisogni delle persone più in difficoltà e più fragili. Non ci limitiamo a dare informazioni, ma mettiamo in contatto il richiedente con gli uffici competenti o con le associazioni; rilasciamo la modulistica necessaria già compilata e se c’è bisogno, sollecitiamo le istituzioni affinché rispondano alle esigenze dei cittadini”, dichiara Vincenzo Bevilacqua, Responsabile Sportelli Sociali dello Spi Lombardia.

Lo Sportello Sociale è un punto di accoglienza e ascolto ideato dieci anni fa dallo Spi: aperto ad attivi e pensionati, è interamente gestito dai volontari del Sindacato Pensionati della Cgil che assistono e indirizzano gli interessati nelle pratiche richieste. Nel tempo si è diffuso in modo capillare sul territorio fino ad arrivare, oggi, ad essere presente in ogni lega Spi della Lombardia.