Un progetto innovativo che guarda a un modo nuovo per favorire il turismo sostenibile
Il presidente Camozzini: “Soluzione interessante per accrescere un approccio sostenibile e rigenerativo del turismo”
LECCO – “Incentivare il turismo zero emissioni per far emergere le potenzialità espresse dalle azioni di tutela e valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio, del ‘cultural heritage e delle tradizioni locali”. A spiegare gli obbiettivi del progetto Green&Blue è Giacomo Camozzini presidente del GAL parchi e valli del Lecchese (Gruppo di Azione Locale). Nella mattinata di oggi mercoledì, si è svolto un incontro alla Cascina don Guanella di Valmadrera per spiegare i contorni del progetto di cooperazione interregionale che vede coinvolti altri GAL Lombardi.
“Abbiamo svolto una ricerca per favorire il turismo sostenibile. Il buon collegamento tra alcuni itinerari della Brianza con la rete ferroviaria che collega le province di Milano, Lecco, Bergamo, Como e Sondrio ha suggerito una soluzione interessante per accrescere un approccio sostenibile e rigenerativo del turismo racchiuso nello slogan ‘turista zero emissioni’ – ha continuato Camozzini -. E’ un modo intelligente per riscoprire il nostro territorio riducendo al minimo la propria impronta ecologica. C’è poi un vantaggio diretto per il turista: evitare lunghe code in auto che rischiano di annullare i benefici del tempo trascorso all’aria aperta”.
Il direttore del GAL Nicola Gallinaro ha espresso soddisfazione per questo primo risultato: “Un piccolo progetto che rappresenta un seme importante per i prossimi anni. Si tratta di qualcosa di piccolo che anticipa qualcosa di ben più grande per diventare protagonisti e creare una rete tra parchi con una identità nuova che guarda, in primis, alla sostenibilità”.
Tre itinerari inseriti nel progetto
A entrare nel merito del progetto sono stati i collaboratori del GAL Ruggero Meles e Michele Mauri: “Sono stati scelti tre itinerari già esistenti che permettono di attraversare la Brianza da tre differenti prospettive: la Ciclovia dell’Adda (con una possibile variante nella parte alta della Valle San Martino e il tratto del naviglio Martesana che porta fino al centro di Milano); il Sentierone, ovvero che cammino che attraversa il Monte di Brianza unendo Osnago a Lecco; la Valle del Labro con la ciclovia che collega Monza a Erba. Ci siamo chiesti come apprezzare fino in fondo i valori che esprimono queste bellezze e la risposta è stata la possibilità di raggiungere arrivi, partenze e punti intermedi di questi itinerari con il trasporto pubblico“.
Lasciare a casa la macchina, questo la rivoluzione nel pensiero del progetto: “Il tema della fruizione di un bene naturale è sicuramente il primo tema su cui oggi siamo chiamati a lavorare – hanno sottolineato i due collaboratori -. I nostri sono solo spunti che ciascuno può personale a proprio piacimento ricavando decine di altre proposte. Dopo tanto parlare di sostenibilità è arrivato il momento di agire e abbiamo deciso di farlo partendo dal treno, un po’ come si faceva una volta quando i treni erano utilizzati dagli alpinisti milanesi e della Brianza per raggiungere le nostre montagne”.
Ripercorrendo i cammini che già conoscevano Meles e Mauri si sono stupiti di quando questi luoghi avevano ancora da offrire: “Abbiamo anche toccato con mano come dalle varie stazioni sia semplice raggiungere i luoghi collegati ai tre itinerari che abbiamo scelto. Di fatto abbiamo tracciato uno scheletro, che può senza dubbio essere rimpolpato, che unisce le varie stazioni. Noi ci crediamo e invitiamo tutti a crederci perché un cammino esiste solo se viene percorso”.
Sinergie e comunione d’intenti
Diversi i rappresentati delle istituzioni presenti all’incontro di stamattina a partire da Stefano Simonetti per la Provincia di Lecco: “Abbracciando questo progetto voglio ricordare che abbiamo istituito un tavolo per la mobilità. Dobbiamo fare squadra e investire nella ciclopedonalità e nella creazione di un sistema di interconnessioni. Per farlo abbiamo bisogno di tutti, solo così potremo pensare non solo a un turista zero emissioni, ma anche a un cittadini zero emissioni, a uno studente zero emissioni e a un lavoratore zero emissioni. Oggi parliamo di overtourism guardando l’esempio di Varenna ma io credo che questo sia solo il punto di partenza e sono felice di vedere tanta gente che arriva in treno. Ci immaginiamo cosa succederebbe se tutti quei turisti raggiungessero Varenna in auto?”
Tra i presenti anche Carlo Greppi (presidente della Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino), Paola Golfari (presidente del Parco Monte Barro), Marco Molgora (presidente Parco di Montevecchia e Valle del Curone), Giuseppe Mauri (Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori) tutti concordi nell’apprezzare la qualità del progetto e sposando in pieno la strada scelta. Molti di questi amministratori hanno cominciato a parlare di ciclovie parecchi anni fa: “Nessuno ci credeva e invece, grazie alla progettualità e all’unione dei diversi attori poi sono arrivati anche i soldi e oggi vediamo i risultati”.
Anche la presidente del Parco dell’Adda Francesca Rota ha sottolineato l’importanza dell’alzaia dell’Adda annunciando un paio di importanti progetti che sono sul tavolo: “Un ponte ciclopedonale per attraversare l’Adda tra Cornate e Bottanuco e il ripristino del percorso di Leonardo, un cammino che collega il villaggio industriale di Crespi D’Adda all’Oasi dell’Alberone a Villa D’Adda sulla riva sinistra del fiume”.
Il Dirigente della Provincia di Lecco Fabio Valsecchi, infine, ha delineato un quadro di come il sistema lecchese di ciclopedonali si inserisce nel quadro regionale e nazionale. Lanciata anche una suggestione per la creazione di un Grand Tour Turistico della Provincia di Lecco che si svilupperebbe su due anelli: Nord di 88 Km e Sud di 120 km. “Il progetto “Green&Blue” è una bella sfida nell’ottica dell’intermodalità del trasporto pubblico, iniziative di questo tipo sono il sigillo su questo cambio di mentalità”.
La mattinata si è chiusa con l’intervento di Bruno Corti della Cascina Don Guanella che ha spiegato la volontà di provare a portare avanti un progetto di ristrutturazione della vecchia cascina per creare un agribike.