Il caso dei tagli alla corse sulla Como-Lecco e sulla linea tra Milano, Lecco e la Valtellina
La lettera dei pendolari e la riflessione del sindaco di Lierna: “I paesi rivieraschi rischiano di morire, né va anche del turismo”
LECCO – Dopo l’emergenza, la circolazione dei treni non è ancora tornata alla normalità, almeno su alcune tratte. “Sulla linea Como-Lecco resta ancora in vigore l’orario ridottissimo del periodo Covid”.
Lo denuncia il comitato dei pendolari che nei giorni scorsi ha scritto una ettera all’assessore regionale Claudia Terzi. “Sulla Como-Lecco vengono effettuate solamente 10 corse delle 23 abituali e al mattino vi sono solamente una corsa per direzione e un buco di ben 6 ore senza alcun treno: praticamente un servizio azzoppato che non può fare altro che costringere i viaggiatori a trovare alternative, in sostanza un ‘non servizio’. Come si può pretendere che con una sola corsa al mattino le persone prendano il treno?”
“Alla luce del fatto che, come ben sa anche Lei, i treni che circolano sulla Como-Lecco sono treni diesel e quindi non possono essere utilizzati altrove per rinforzare le composizioni e offrire quindi più posti sulle linee più frequentate, vorremmo sapere – proseguono i pendolari – per quale motivo si è deciso di penalizzare la Como-Lecco -e tutto il territorio attraversato dalla linea- decidendo di non ripristinare il servizio con il numero di corse pre- Covid”.
Circolazione limitata causa lavori
Una prima riposta dalla Regione è arrivata con una nota del sottosegretario Fabrizio Turba:
“L’offerta sulla linea Como-Lecco e’ attualmente limitata a causa di lavori di manutenzione da parte del gestore Rete Ferroviaria Italiana (Rfi). Questa interruzione programmata della linea non consente agli utenti di utilizzare il servizio nelle ore centrali della mattina. A questo si aggiunge la riduzione dell’offerta nella fascia di punta del mattino”.
“Ho chiesto all’assessore Terzi, che ringrazio per l’interessamento, – ha aggiunto il sottosegretario – di agevolare un aumento della frequenza dei collegamenti mattutini tra Como e Lecco. Confido che la richiesta possa essere accolta in breve tempo, compatibilmente con i lavori sull’infrastruttura e la disponibilita’ del materiale rotabile”.
“Favorita la Valtellina a discapito del Lago”
Il malcontento, però, non riguarda solo la Como-Lecco: anche quella linea tra Milano e la Valtellina, passando da Lecco e dai comuni della sponda orientale del Lario, la riduzione delle corse sta creando disagi e preoccupazioni. Le ha raccolte il sindaco di Lierna, Silvano Stefanoni, che è intervenuto pubblicamente sul tema:
“Sono stati ripristinati tanti diretti da e per la Valtellina ed i tagli delle corse hanno penalizzato principalmente i locali. Il distanziamento sociale per il Coronavirus è sicuramente più difficile da far rispettare sui diretti a causa del loro affollamento negli orari di punta e quindi non capisco perché i tagli hanno interessato solo i trasporti locali – scrive il sindaco Stefanoni – tutti i paesi della costa orientale lariana, compresi sicuramente anche quelli, in cui si fermano anche i diretti, vivono principalmente di turismo e tutti sono in sofferenza per le aree destinate a parcheggio. Se questi orari con il taglio indiscriminato di corse dovessero essere confermati o le ormai ben note soppressioni di treni di questi ultimi anni dovessero proseguire in futuro, non sarebbe agevole per nessuno gestire i flussi di persone in arrivo sulle nostre località con i mezzi propri, senza contare i disagi a pendolari e studenti”.
“Non possiamo dimenticare i pendolari, lavoratori e studenti, che, se Dio vorrà, torneranno presto alla loro routine e, se vi sarà scarsità di mezzi di trasporto pubblico, avranno poche alternative”.
“Mi sembra – conclude Stefanoni – una manovra, per favorire per l’ennesima volta la Valtellina a danno di chi vive lungo il percorso. E l’emergenza Coronavirus gli ha offerto una mano, per riuscire nell’obiettivo di liberarsi delle corse inutili al loro scopo. Non mi arrendo, anche se sono anni , che non trovo chi veramente voglia ascoltarmi ed aiutare a non far morire i paesi di questa riva orientale. Nel ringraziare per l’attenzione, rimango in attesa di un cenno di considerazione”.