Merate celebra il patrono Sant’Ambrogio, “esempio di tolleranza”

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Il sindaco Massimo Panzeri consegna il cero a don Felice Ferrario

Messa solenne questa mattina, sabato, presieduta da don Felice Ferrario e don Luigi Colombo

“La testimonianza di Sant’Ambrogio è ancora attuale e parla alla nostra società”

MERATE – Una figura importante e ancora attuale, capace di trasmettere anche a giorni nostri una lezione di tolleranza e perdono. La comunità meratese ha celebrato questa mattina, sabato 7 dicembre, durante la messa solenne delle 10 il patrono Sant’Ambrogio. Tanti i fedeli che hanno voluto partecipare alla funzione religiosa, a cui hanno preso parte anche le autorità civili (sindaco Massimo Panzeri in testa) e militari (con il capitano della Compagnia dei carabinieri di Merate Domenico Cerminara). La messa è stata presieduta da don Felice Ferrario e don Luigi Colombo, sacerdoti meratesi che quest’anno hanno festeggiato rispettivamente il 55esimo e il 25esimo di ordinazione sacerdotale. Al loro fianco, oltre al prevosto don Luigi Peraboni, diversi sacerdoti nativi o in servizio a Merate.

I sacerdoti che hanno concelebrato questa mattina la messa solenne in occasione di Sant’Ambrogio

Ambrogio, un vescovo impegnato a lottare contro l’eresia

Durante la messa è stata ricordata e tratteggiata l’importante testimonianza del vescovo Ambrogio, una delle più importanti figuri della Chiesa del IV secolo. Un riferimento storico, a cui è tornato anche don Luigi Colombo, durante l’omelia, raffrontandolo ad Ariberto, nominato vescovo di Milano nel 1028. Entrambi i vescovi milanesi furono infatti impegnati, durante il loro episcopato, a combattere le eresie, seppur di diverso stampo: “Nell’iconografia Ambrogio è rappresentato con il flagello in mano, ma è un accostamento improprio – ha puntualizzato il sacerdote -. Perché, nella sua ferma lotta all’Arianesimo, Ambrogio era contrario alle pene corporali consegnando a tutti noi una lezione importantissima di tolleranza”.

In prima fila il capitano Domenico Cerminara, il comandante della stazione di Merate Edonio Pecoraro e il sindaco Massimo Panzeri

Un esempio di tolleranza e di perdono

Per don Luigi, Ambrogio è stato esempio di perdono: “Il prete è una sorta di medico spirituale. La medicina che somministra è il perdono cristiano che contiene un mistero invisibile”. Da qui la conclusione: “Ambrogio ci richiama al rispetto dei sacramenti in un’epoca in cui non si fa più nulla”. Durante l’offertorio si è poi tenuto il rito dell’accensione del cero, portato dal sindaco  Panzeri, a Sant’Ambrogio affinché vigili e tuteli la comunità meratesi.

L’accensione del cero

Il grazie del prevosto don Luigi

Al termine della funzione, don Luigi Peraboni ha ringraziato tutti i confratelli che hanno partecipato alla funzione, ricordando in particolar modo i due sacerdoti che quest’anno hanno raggiunto un importante traguardo di ordinazione sacerdotale. “Siamo qui a fianco di don Felice che ricorda 55 anni di messa. E lo ringraziamo per tutte le messe che, bastone in mano, viene a celebrare nella nostra parrocchia. Diciamo anche grazie a don Luigi Colombo che dall’eremo di Montevecchia ci viene ad aiutare svolgendo servizio per la comunità”.

Fino a domenica la fiera

I festeggiamenti per la festa patronale di Sant’Ambrogio continuano fino a domenica con la tradizionale fiera che andrà a colorare ed animare il centro cittadino. Oggi pomeriggio, alle 16, in Comune si terrà  la consegna delle benemerenze civiche in auditorium. Alle 21, in Auditorium municipale, la scuola di Musica San Francesco proporrà il concerto “Il Giovane Beethoven” nell’ambito della 13esima edizione della Rassegna Merate Musica (clicca qui per il programma).

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