Merate, polo d’emergenza: la Regione dà la proroga, ma i lavori sono fermi

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C’è preoccupazione in merito alle sorti del cantiere in via degli Alpini con i lavori praticamente fermi da diverse settimane

L’intervento avrebbe già dovuto essere terminato, ma i lavori sono a metà

MERATE – I lavori sono fermi da tempo e nelle ultime settimane non si sarebbero visti nemmeno più gli operai al lavoro. C’è preoccupazione intorno alle sorti del cantiere per la realizzazione del centro polifunzionale di emergenza: l’intervento, in corso di realizzazione in via degli Alpini, prevede l’ampliamento dell’attuale caserma dei Vigili del Fuoco, al servizio di un bacino di utenza di 25 Comuni lecchesi e uno della Provincia di Bergamo, la creazione della sede del Com, centro operativo misto in cui sono ricompresi 13 Comuni e la realizzazione di una nuova sede per la Protezione civile di Merate.

La prima “bennata” al cantiere per la realizzazione del polo dell’emergenza

L’entusiasmo che aveva caratterizzato, nel marzo del 2022, la cerimonia di inaugurazione del cantiere con la prima, simbolica, bennata sembra aver lasciato spazio ora ad altri e ben più cupi sentimenti, anche se in questo momento dal Palazzo municipale nessuno si sbilancia in dichiarazioni. I lavori sono infatti fermi pressapoco a metà, lasciando solo intravedere la sagoma di quello che lo spazio dovrà diventare. Sulla recinzione di ingresso, con il cancello chiuso con un lucchetto, i cartelli con il render del progetto e i riferimenti del cantiere con una data, quella di fine lavori, ovvero il 28 febbraio 2023, già ampiamente superata.

L’ampliamento è contiguo all’attuale sede dei Vigili del Fuoco

Lo slittamento dei tempi di consegna è finora l’unico dato certo di una situazione che potrebbe riservare altre sorprese. Uno status quo cristallizzato nella delibera di Giunta di alcune settimane fa, con cui è stato preso atto della proroga dei lavori al 1° giugno 2024 e dell’incremento della spesa passata da un milione e 200mila euro a un milione e 484mila euro.

Variazioni che hanno portato, dopo un confronto con il Pirellone, alla modifica dell’accordo locale semplificato stipulato tra il Comune di Merate e la Regione che prevedeva inizialmente un costo complessivo di un milione e 200mila euro, finanziato per la metà, ovvero 600mila euro, dalla Regione. Uno stanziamento, quest’ultimo, che resterà invariato, con il Comune chiamato ad aggiungere i 284mila euro mancanti per saldare la differenza. L’amministrazione ha già provveduto a fare richiesta al Ministero per ottenere il contributo con cui coprire l’aumento dei costi.

Ma il ritardo dei lavori potrebbe essere il problema “meno” grave del cantiere: la preoccupazione maggiore sembrerebbe essere infatti legata alle difficoltà dell’azienda, arrivata circa a metà dell’intervento e sempre meno presente con i propri operai sul cantiere. Un pantano da cui l’amministrazione comunale vorrebbe uscire il prima possibile in modo da poter dare un nuovo impulso ai lavori per arrivare alla conclusione del progetto.