Da decenni il lago non riesce più a ossigenarsi a dovere: serve un intervento per evitare il rischio palude
Effettuati i primi carotaggi che serviranno per lo studio commissionato all’idrobiologo Negri. Robbiani: “Nel 2020 il progetto preliminare e la ricerca di fondi”
MERATE – Mezzo metro di sedimento da asportare per evitare che il lago di Sartirana diventi una palude. Si è parlato del futuro della riserva lunedì scorso durante la riunione del consiglio di gestione dello specchio lacustre meratese. “Se vogliamo evitare che diventi una palude, bisogna intervenire e rimuovere il sedimento di origine organica che sta impedendo al lago di rigenerarsi da solo” puntualizza l’assessore all’Ambiente Andrea Robbiani. Durante l’incontro del consiglio di gestione, rinnovato da poco tempo dopo il rinnovo dell’amministrazione comunale, era presente anche l’idrobiologo Alberto Negri a cui l’amministrazione comunale ha conferito lo studio di approfondimento sullo stato di salute del lago.
Una priorità per il nuovo consiglio di gestione della Riserva
Il professionista ha aggiornato sullo status quo, precisando come siano stati effettuati, a novembre, i lavori di carotaggio sul sedimento. Dopodiché ne verranno studiate le caratteristiche per capire quali potranno essere le modalità di asporto del sedime. “Quello che già a oggi è evidente è che il lago, dagli anni Sessanta in avanti circa, ha smesso di riuscire a riequilibrarsi da solo iniziando ad accumulare residui organici sul fondo sabbioso. Per invertire questa rotta ed evitare un impaludimento definitivo, bisogna togliere il sedime in eccesso e rimettere il lago in condizione di riossigenarsi”.
Il 2020 l’anno del progetto preliminare
Un intervento delicato e complesso che va studiato con attenzione. “Il 2020 sarà l’anno della stesura del progetto preliminare e del reperimento di fondi per effettuare questo imponente lavoro. Busseremo sicuramente alle porte della Regione per chiedere dei contributi. Non si tratta di un intervento semplice né dal punto di vista economico né logistico perché bisognerà pensare anche dove mettere ad asciugare il sedime estratto che poi potrà essere eventualmente utilizzato come torba”. L’accumulo di residui organici sul fondo del lago è anche la causa della creazione, soprattutto nei mesi estivi, della patina verde sull’acqua. “E’ dovuta all’eccessiva presenza di fosforo a cui fa da contraltare la sempre più bassa presenza di ossigeno”.
Dati che l’amministrazione comunale vorrebbe ribaltare permettendo al lago di ripristinare l’equilibrio automatico su cui si è retto fino a qualche decennio fa. “E’ chiaro che il nostro intervento è svolto in prospettiva e mira a salvaguardare un bene, ovvero il lago di Sartirana, che potremmo non riuscire più a consegnare ai nostri pronipoti andando avanti di questo passo”. L’amministrazione comunale sta anche vagliando in questi giorni le candidature arrivate per ricoprire il ruolo di direttore della riserva di Sartirana. “Abbiamo ricevuto tre curricula validi che analizzeremo con attenzione” conclude Robbiani.