Chiusura subintensiva Inrca, soluzione trovata: “I pazienti continueranno a curarsi al Mandic”

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Rinforzata la collaborazione tra Asst Lecco e Inrca per ovviare alla mancanza di personale infermieristico

“L’ospedale di Merate continuerà a essere un punto di riferimento per i pazienti che necessitano della terapia semintensiva”

MERATE – Il reparto di Terapia intensiva dell’ospedale San Leopoldo Mandic accoglierà anche i pazienti che necessitano delle cure e delle prestazioni del reparto di subintensiva dell’Inrca. E’ la soluzione che Asst Lecco ha trovato, in accordo con Inrca, per risolvere il problema creato dalla mancanza di personale infermieristico che aveva portato l’istituto nazionale di ricovero e cura per anziani a scegliere di chiudere, in maniera temporanea, il reparto di semintensiva, dotato di sei posti letto.

Raccogliendo le preoccupazioni emerse dal territorio, in primis dalle famiglie i cui parenti hanno bisogno di ricorrere alle cure del reparto di semintensiva, Asst Lecco è riuscita a riorganizzare la situazione, evitando che chi faceva riferimento ai servizi erogati dal Mandic possa perdere questo ospedale come punto di riferimento. Una buona notizia che il direttore generale Marco Trivelli, affiancato da Alessandra Grappiolo, direttore sociosanitario dell’azienda socio sanitaria lecchese, ha voluto comunicare di persona ai primi cittadini, incontrandoli oggi, venerdì, nell’aula delle riunioni scientifiche del presidio di via Cerri. “Abbiamo dovuto attuare una riorganizzazione obbligata per ovviare alla perdita di sei infermieri. Come Asst apprezziamo il lavoro svolto da Inrca, con cui la collaborazione è sempre fattiva”.

L’ottica con cui è stata avviata la riorganizzazione, che porterà Inrca a poter disporre di 20 posti letto ordinari, è quella di un ancora maggiore scambio di professionalità e competenze tra la terapia intensiva e la pneumologia, in modo che i pazienti, bisognosi di cure nell’ambito neuromuscolare, possano continuare a fare riferimento a Merate e all’Inrca, senza “brancolare” alla ricerca di nuovi medici a cui affidare la propria cartella clinica e la propria storia personale.

“La collaborazione tra Inrca e Asst si rafforza ancora di più, con una soluzione organizzativa che permetterà la presa in carico di tutti i bisogni dei pazienti che soffrono di patologia neuromuscolari” ha spiegato Grappiolo, aggiungendo che al personale di Inrca verrà riconosciuta da Asst la reperibilità notturna e nei fine settimana.

A intervenire è stato anche Daniele Colombo, direttore della Pneumologia dell’Inrca: “Voglio sottolineare che il problema è di Inrca ed è ricaduto su Asst. Siamo riusciti a risolvere quello che era un problema insormontabile come la mancanza di infermieri grazie alla collaborazione con Asst”. A riconoscere come il “problema” sia diventato un’opportunità è stato anche Davide Guzzon, direttore del reparto di anestesia e rianimazione del Mandic: “Cercheremo di crescere approfittando di un’occasione che non ci siamo cercati. Il Covid è già stato per noi una grande palestra: ora avremo modo di imparare ancora di più da questa esperienza grazie alla quale potremo attuare un travaso di competenze”.
In parole semplici, il reparto funzionerà rimodulandolo in base alle esigenze fino a che Inrca non riuscirà a ripristinare la subintensiva attraverso l’assunzione di personale infermieristico.

Il dg Marco Trivelli con il neo sindaco di Merate Mattia Salvioni

Soddisfazione per la soluzione trovata è stata espressa dal presidente della Conferenza dei sindaci Fabio Vergani (“L’obiettivo è non perdere un solo paziente sul Mandic”) mentre Maurizio Maggioni, vice presidente del consiglio di rappresentanza dei sindaci, ha rimarcato l’importanza di lavorare insieme sui nuovi documenti di programmazione in ambito sanitario.
Trivelli ha concluso l’incontro sottolineando come l’intero ospedale sia impegnato in questa riorganizzazione: “E’ una soluzione a cui abbiamo lavorato tutti insieme e che abbiamo voluto condividere con i familiari affinché non ci sia una perdita per i loro parenti”.