A Lecco è già pieno Inveruno: blucelesti piegati 5-1

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LECCO – Fuori dalla Coppa. Fuori dalla partita dopo mezz’ora. Fuori dalla divina grazia.
Il Lecco abbandona la Coppa senza nemmeno provare ad immaginarla. Mancano persino le parole, quindi facciamo parlare i numeri: 0-2 dopo un quarto d’ora, 0-4 alla fine del primo tempo, 0-5 al 5′ della ripresa, gol della bandiera al 33′ e fine dei giochi sull’1-5.
Il Lecco saluta la Coppa e l’Inveruno saluta il Lecco a mano aperta, con uno schiaffone che lascia il segno. Sport - Lecco Inveruno
Cose mai viste, avvilenti e devastanti per l’anima e per gli occhi. Perché perdere è consentito, ma così no, non è accettabile.
Non si possono nemmeno cercare attenuanti nei cambiamenti effettuati nello schieramento bluceleste, che hanno sì inciso, ma non al punto da determinare un risultato così indigesto e irrimediabile già dopo 30 minuti.
Anche l’Inveruno ha schierato qualche nuovo interprete rispetto alle gare di campionato, ma questo non gli ha impedito di gelare il “Rigamonti-Ceppi”.
E’ altrettanto vero che il Lecco ha puntato al disgelo quando sono entrati Bugno e Mauri, anche se va considerata l’assoluta tranquillità ormai raggiunta dai milanesi.
Tranquillità che invece è del tutto svanita in casa bluceleste.
Roberto Gatti, allenatore dell’Inveruno, ha le parole che mancano in casa Calcio Lecco: “Abbiamo fatto gol subito. Prendiamo questa partita, bella veloce, e ce la teniamo. A livello emotivo, giocare qui ti dà qualcosa in più. Poi fai gol subito ed escono le qualità. Avrebbero dovuto giocare altri, ma tre di questi giocatori hanno fatto un frontale proprio stasera, quindi non li ho potuti schierare. Per fortuna, niente di grave. Mancavano 2 punte titolari, ma per oggi questa era la formazione migliore. Qui avevamo vinto la finale di Eccellenza, quindi eravamo contenti di rivedere questo campo”.

Giuseppe Butti e Lele Ratti si presentano insieme in sala stampa: “Forse aver fatto giocare troppi giovani ha fatto la differenza. Nel primo tempo, l’atteggiamento non è stato quello giusto. La squadra avversaria è tosta e si è visto. Noi qualche problema ce l’abbiamo. Abbiamo fatto riposare qualche giocatore un po’ stanco e acciaccato, ma il risultato è stato questo. Nel primo tempo non abbiamo giocato: erano tutti impauriti, scappavano indietro… Non lo so. Abbiamo cercato di salvaguardare qualche giocatore, che poi è stato fatto entrare per non rischiare di prenderne dieci… L’errore è stato quello di far giocare troppi giovani: mi prendo io la responsabilità”.
Intanto, si odono chiare le voci dei tifosi all’esterno.
“Io posso capire che stasera siano arrabbiati: ci sta alla grande. Quello che non capisco è l’essere insultato prima della partita, come domenica scorsa”.
Ha mai pensato alle dimissioni? “Oh – ammette Butti – Certo che ci ho pensato. Con i giocatori parlo sempre”.
Ratti conferma: “Questi ragazzi devono crescere, ma abbiamo sbagliato a pensare che certi ragazzi abbiano già la capacità di giocare in un contesto come questo. Non giocano contro l’allenatore.  La realtà è che oggi abbiamo sbagliato, noi in primis”.