LECCO – Dopo solo 24 ore dall’incontro tra il presidente Paolo Leonardo Di Nunno e mister Alessio Tacchinardi la società annuncia il cambio di rotta per il prossimo anno: l’ex Juventus non ha accettato la proposta della dirigenza bluceleste e non sarà più alla guida del Lecco.
Durante la riunione di venerdì Tacchinardi ha chiesto al presidente di non entrare mai più negli spogliatoi nelle pause tra primo e secondo tempo delle partite e di non sedersi in panchina durante le gare per poter gestire la squadra in tranquillità, Di Nunno ha accettato queste condizioni, ma la riposta positiva del dirigente non ha convinto del tutto l’allenatore che prima di firmare un nuovo contratto ha chiesto un altro giorno di tempo per riflettere e capire se continuare l’avventura o salutare definitivamente la Calcio Lecco.
Sul piatto c’è anche l’affetto di una piazza che in poco tempo ha dimostrato di apprezzare il lavoro di Tacchinardi nonostante non sia servito a raggiungere l’obiettivo playoff, ma dopo un giorno di riflessioni la società dirama un comunicato in cui annuncia l’interruzione del rapporto di lavoro tra l’amato ormai ex allenatore e la Calcio Lecco.
“Calcio Lecco 1912 S.r.l. – si legge sul sito ufficiale della squadra – tramite il Presidente Paolo Di Nunno comunica di aver confermato Alessio Tacchinardi come allenatore della prima squadra, ma che questi non ha voluto accettare la proposta per motivi personali. Si ringrazia quindi Tacchinardi per il lavoro svolto a Lecco e per l’impegno messo in campo quotidianamente. Il Presidente Di Nunno prende atto della volontà dell’allenatore di non voler continuare insieme il percorso lavorativo e gli augura il meglio per la sua carriera professionale”.
Alla dirigenza bluceleste ora spetta l’arduo compito di trovare un sostituto per la prossima stagione, ma per il momento non vi è nessun candidato ufficiale.
Per quanto riguarda il ruolo di direttore sportivo, invece, al momento è ancora affidato al team manager Angelo Maiolo anche se sembrerebbe che negli ultimi giorni tra lui e Di Nunno ci sia stato qualche piccolo dissidio che potrebbe portare il presidente a prendere un’altra decisione.