LEGNAGO – Beppe Butti è chiaramente scontento del risultato e della prestazione dei suoi blucelesti: “Non ce l’aspettavamo. Non siamo stati all’altezza, anche se sono stati degli episodi a decidere, come spesso accade. Se fa gol Capogna, magari la partita cambia. Abbiamo preso gol ancora su calcio piazzato e non siamo stati bravi quanto loro: arrivavano prima sulla palla, erano più aggressivi. Il gol del 2-0 è arrivato alla fine, quindi l’aspetto numerico lascia il tempo che trova. Per quel che ha messo in campo, ha meritato di più il Legnago”.
Il predominio veneto è stato però favorito dagli errori dei blucelesti: “Abbiamo sbagliato tantissimo – ammette Butti – soprattutto nel primo tempo. Il campo non era ottimo, mi dicono, ma ci si deve adattare. Arrivavamo sempre secondi sulla palla, eppure ieri li avevo visti bene dal punto di vista fisico. Rispetto a domenica scorsa, abbiamo fatto due passi indietro, sul piano del gioco e dell’intensità. E’ probabile che questa squadra abbia ancora dei limiti di personalità. Appena non facciamo la prestazione buona, perdiamo la partita. Se giochiamo bene, abbiamo la possibilità di vincere, altrimenti la perdiamo. Ci sto pensando: forse abbiamo dei limiti a livello di personalità, anche perché siamo giovani. Loro sono stati bravi: noi facciamo sempre fallo evidente, gli altri sono più furbi, ci impediscono di giocare e ripartire. Sotto questo aspetto bisogna crescere”.
Prima di passare a capitan Castagna, notizie dall’infermeria: “Luca Aldeghi, correndo da solo, ha sentito male al ginocchio e abbiamo dovuto sostituirlo. Romano ha comunque fatto bene”.
Davide Castagna è deluso: “Noi siamo una squadra che cerca di creare un gioco, loro la buttano su e fanno la guerra: evidentemente, sono stati più bravi di noi, che non siamo stati capaci di adattarci. Tra il campo difficile e l’avversario che ti impediva di giocare come volevi, non siamo riusciti a uscirne. Dispiace perché avevamo l’entusiasmo legato a tre vittorie e ci hanno rimandato indietro. Sembravamo un po’ addormentati, a partire da me. Abbiamo fatto molta fatica: volevi fare, ma non riuscivi a far nulla. Era una partita tirata: chi avesse segnato per primo, avrebbe vinto”. Così è stato.