VALMADRERA – Dopo aver chiuso con il successo casalingo contro la Grumellese, il Lecco ha ripreso i consueti allenamenti al centro sportivo di Valmadrera in vista dell’importante gara contro la Pro Patria prevista per il sette gennaio, subito dopo la pausa natalizia. Il mercato di riparazione, invece, ha visto l’acquisto di due nuovi attaccanti: Gianluca Draghetti e Luciano Rabbeni, che ha già fatto il suo debutto in campo la scorsa domenica.
Gianluca Dragetti, nato a Castel San Pietro (Bologna) nel ’93, ha visto Lecco-Grumellese solo dalla tribuna, ma si sente già pronto per una chiamata del mister: “Sono una seconda punta, un esterno, abile nell’uno contro uno, non sono un classico bomber, ma ogni anno i miei gol li ho sempre fatti. Ho una buona tecnica, ma non mi piace fare troppi proclami, preferisco sia il campo a parlare per me. A Lecco mi aspetto una bella avventura, è un ambiente nuovo con una società importante e ambiziosa, spero che sia una bellissima stagione con un finale ancora migliore”.
Draghetti arriva dal Casale e approda a Lecco dopo aver rifiutato altre squadre: “Ho avuto altre proposte, ma tutte nel girone nel quale già ero e il Casale non era propenso a lasciarmi andare, mentre quando ho capito di poter cogliere l’opportunità a Lecco non mi sono tirato indietro. L’esperienza a Casale non è partita benissimo, ho avuto un’infiammazione al tendine del ginocchio durata gran parte dell’inizio di stagione, ora sono guarito e ho preferito cambiare anche aria”.
“So che nel reparto d’attacco c’è molta concorrenza – conclude Draghetti – ne ero consapevole anche prima di accettare di venire qua, cercherò sempre di dare il massimo per farmi trovare pronto quando il mister mi chiamerà in causa”.
A presentarsi, infine, è Luciano Rabbeni, attaccante originario di Caltanisetta classe ’89, che i tifosi hanno già potuto vedere in campo la scorsa domenica con la Grumellese.
“Quello di domenica per me è stato un debutto positivo – confessa Rabbeni – innanzitutto perché c’è stata la vittoria, che è ciò che conta. Personalmente ho cercato di interpretare al meglio il ruolo che mi era stato affidato anche se giocare spalle alla porta per me non è la cosa ottimale, io mi trovo bene come seconda punta o come esterno d’attacco nei tre e mi piace giocare con una prima punta di peso, ma quando arrivano i tre punti vincendo tre a zero va bene tutto, io mi sono sacrificato tantissimo, ho una buona condizione anche perché a Latina ho sempre giocato tutte le partite per novanta minuti”.
Rabbeni è arrivato a Lecco appunto dopo lo svincolo dal Latina e il suo arrivo è stato trattato direttamente dal presidente Paolo Leonardo Di Nunno: “La mia avventura con il Latina è finita perché sono cambiati in corsa gli obiettivi della società, ormai la vittoria del campionato era fuori portata, quindi a sei giocatori, me compreso, hanno chiesto di andarsene. Il mio procuratore conosceva personalmente il presidente a cui è piaciuto il mio profilo, quindi è stato trovato l’accordo per il mio arrivo a Lecco. Tra gli attaccanti ora ci sarà molta competizione, ma io penso che quando si vuole vincere la concorrenza è necessaria, fa bene a tutti e alla domenica gioca chi sta meglio, poi con il lavoro in settimana il mister ha più opportunità di scelta in base alla singola gara che si andrà ad affrontare. L’ambiente che ho trovato è positivo, sono tutti bravi ragazzi e la piazza è importante, nonostante sia al Nord, dove in queste categorie le squadre hanno meno tifosi, Lecco ha molto seguito e avere tifosi che ti incitano, o se va male ti vengono contro, è uno stimolo in più”.