LECCO – Nessun rimprovero particolare, solo un’amara accettazione dell’errore costato il pareggio finale. Giuseppe Butti commenta così il rigore procurato da Martinelli, comunque protagonista di una buona partita, a pochi minuti dalla fine. “”Non gli ho detto niente. Lo sa già lui… Spiace per i ragazzi, perché se non vinci una partita del genere, diventa difficile. Abbiamo mollato un po’ dopo il gol. Le occasioni le abbiamo avute. Si può fare sicuramente meglio, ma le cose che stiamo facendo in allenamento cerchiamo di metterle in pratica. Oggi abbiamo creato e anche rischiato poco dietro”.
Ma non è bastato. “Stiamo lavorando sulla circolazione della palla, un po’ imprecisa e lenta – prosegue il tecnico bluceleste – Anche il campo in certe parti è buono ma un po’ sconnesso”.
Il rigore che ha consentito all’Olginatese di pareggiare era netto. Quello su Romeo una manciata di minuti prima, però, non sembrava da meno.
“Su Romeo sembrava rigore, è vero. Il loro c’era, l’ho sentito anch’io in panchina. Probabilmente c’era anche il nostro”. Ai bianconeri va dato comunque un merito: “Loro non hanno mai mollato”.
Il Lecco è apparso superiore, anche in 11 contro 11. Ma che cosa manca ancora?
“E’ sembrato anche a me, però… Per quel che riguarda il mercato, manca ancora qualcosa, perché abbiamo poche alternative, ma non è facile trovare il giocatore giusto. Poi va valutato l’aspetto economico”.
Per Butti si trattava del debutto assoluto in serie D, una categoria sconosciuta finora. Quali sono le impressioni?
“Non ho visto un agonismo spietato. E’ stata una partita tranquilla, magari anche per l’assenza del pubblico. Pensavo molto peggio”.
Nel silenzio del “Rigamonti-Ceppi” è stato facile udire le continue indicazioni ai giocatori, soprattutto al ’95 Aldeghi e agli altri under.
“Avendo lavorato sempre con i giovani, sono sempre portato a dire cose che possano servire. I due esterni, Bugno e Aldeghi, hanno fatto una buona partita. Anche Capogna ha giocato bene. Secondo me, Capogna è uscito nel momento sbagliato, per noi era importante. Ha preso una botta sull’alluce e lì ci è mancato. Peccato non averla chiusa e per la disattenzione in difesa. Castagna ha avuto quattro occasioni da gol, non dimentichiamolo”.
Riccardo Capogna, autore del gol del vantaggio, può festeggiare solo in parte: ” Sono soddisfatto per il primo gol con la maglia del Lecco. Peccato per quel rigore all’ultimo e per il rigore precedente nostro non dato: sembrava netto. Ma nel complesso abbiamo fatto una buona gara. La squadra è giovane, ma crescerà. Sono fiducioso”.
Mister Butti si è detto dispiaciuto della tua sostituzione.
“Ho preso una botta al piede e sono dovuto uscire per forza. Dove abbiamo sbagliato?
Ci siamo tirati indietro dopo l’1-0 e abbiamo fatto il loro gioco. E’ mancata un po’ la circolazione di palla. L’intesa con Castagna è ottima. Sul gol ha fatto un gran velo. Io sono venuto qui per rilanciarmi. La società merita più della serie D. Peccato che il pubblico non abbia visto il mio gol sotto la curva…”.
La forma fisica sta migliorando.
“Piano piano sto riprendendo la condizione, anche grazie al lavoro con Ratti. Non sono al 100%, ma sto molto meglio rispetto alla scorsa settimana”.
Nonostante i piedi buoni, non sono mai arrivati tanti gol. Perché? “Me lo chiedo anch’io. so perché non abbia mai segnato tanto dopo il settore giovanile. Ho perso un po’ di anni. Spero sia arrivato l’anno giusto”.
Marco Bergamini commenta l’errore difensivo costato il rigore bianconero: “E’ un errore da non fare. Ormai la partita era quasi finita. Purtroppo ci siamo un po’ seduti dopo il gol nostro. Il rigore è netto, forse dovuto a troppo foga. Ci sta”.
L’intesa con Gritti e Redaelli sta progredendo. “Il mister vuole giocare con la difesa a 3 e nessuno di noi l’ha mia fatta. Ci stiamo allenando. Lavorando, si sistemerà tutto, anche perché io e Gritti ci conosciamo. Abbiamo giocato insieme nelle giovanili del Milan”.
Resta il rammarico per una vittoria buttata.
“Anche nel primo tempo, in 11 contro 11, abbiamo fatto noi la partita. Abbiamo giocato molto bene. Peccato. Essersi fatti riprendere alla fine in superiorità numerica lascia amarezza, soprattutto nei giovani”.