LECCO – Cesare Ratti, in sostituzione dello squalificato Roncari, è chiamato a parlare di una sconfitta fatale arrivata subito dopo un cambio controverso: “Avevamo deciso il cambio di Castagna per Sarao qualche minuto prima – spiega Ratti – ma la palla non usciva. Poi è uscita una palla su un episodio a noi sfavorevole, quindi abbiamo aspettato. La prima volta in cui è uscita, c’era l’angolo. Abbiamo chiesto di posticipare, ma sono stati irremovibili, perché per loro era una perdita di tempo”.
Quasi impossibile, ora, centrare l’obiettivo play-off.
“Noi ci proveremo fino alla fine. Siamo una squadra viva, che non molla. Finché la matematica non ce lo dirà, sputeremo sangue per questa maglia”.
Il Lecco è apparso giù fisicamente. “Sì, l’andamento della gara è stato chiaro. Il ritmo del primo tempo era basso per il primo caldo. I ragazzi sono un po’ tirati e se giochi correndo dietro la palla è molto più dispendioso. Non abbiamo la brillantezza di qualche tempo fa, ma se entra il palo di Sarao, possiamo parlare di una partita diversa. Il Pontisola non ha rubato nulla, ma se avessimo pareggiato non avremmo rubato nulla nemmeno noi. Il Pontisola è davvero forte. Questo è il calcio: alcune volte sono episodi a determinare questo tipo di partite, che sono di alto livello per il nostro girone”.
Un’occhiata al calendario. “Noi ragioniamo partita per partita, l’abbiamo fatto fino ad ora e continueremo a farlo. Certo, non siamo arrivati nelle migliori condizioni, dal punto di vista globale di squadra. Il discorso degli infortuni ci ha cambiato un po’ la fisionomia negli ultimi tempi, ma ai ragazzi non devo imputare niente”.
Sergio Porrini, tecnico del Pontisola, può invece ancora sperare nel primo posto: “E’ stata una vittoria sofferta, ma abbiamo strameritato di vincere. Come gioco e palle gol siamo stati nettamente superiori. Oggi è innegabile che abbiamo fatto una grande partita. Sull’entrata di Messedaglia, bomber della Juniores, ho voluto emulare l’allenatore del Pergo: la settimana scorsa aveva segnato uno Juniores del Pergo, oggi uno nostro. Credo che ce la giocheremo fino alla fine, senza guardare il calendario. A volte le motivazioni di chi deve salvarsi, sono più forti di chi punta a salire”.
Alberto Frigerio è rammaricato: “C’è più rammarico per il palo di Sarao. Fosse entrata lì, sarebbe stato più semplice. Quando prendi gol, vuol dire che qualche disattenzione la commetti. Sul primo gol, non so quanto volesse crossare. Secondo me, voleva tirare ed è finita sui piedi del compagno lì davanti. Fino a quando la matematica non ci condanna, noi continuiamo sulla nostra strada.
Certo, abbiamo fatto pochi punti nelle ultime partite. Domenica scorsa è andata come è andata. Oggi siamo calati nell’ultimo quarto d’ora”.
Manuel Sarao, tutto incerottato, è chiaramente deluso: “Non ho parole sul cambio. Ma penso non sarebbe cambiato nulla, mettiamola così. Sul palo mi chiedo come abbia fatto uscire, visto che ho preso il palo interno. Si vede che doveva andare così. Sul rigore, Chessa voleva calciarlo e ha fatto gol”.
La classifica è ormai proibitiva. “Speriamo di arrivare all’ultima giornata a giocarcela ancora – dichiara l’attaccante bluceleste – Sinceramente, oggi non abbiamo mai fatto la partita come altre volte. Non ci sono scuse, perché il primo caldo c’era anche per loro”.
Forse il Pontisola è semplicemente più forte. “Non so. Più forte di noi ho visto solo la Castellana. Se il Lecco fosse partito senza i 3 punti di penalizzazione e avesse fatto la preparazione come tutte le altre squadre del girone, secondo me sarebbe in un’altra posizione”.