LECCO – Fiorenzo Roncari arriva in sala stampa con lo stesso entusiasmo del 2 settembre, quando il Lecco partì, a sorpresa, con un 3-1 sul St. Georgen. Un entusiasmo che ha accompagnato il Lecco fino ai play-off. “Voglio parlare solo delle cose belle: la mia squadra. Tanta sofferenza, ma, alla fine, le cose più sofferte sono anche le più belle. Abbiamo raggiunto l’obiettivo più importante, oserei dire insperato, fino a qualche mese fa. Adesso ci attrezzeremo per andare a Ponte. Lì abbiamo fatto un pareggio e qui una sconfitta. In casa abbiamo avuto tante difficoltà. Però ci stava più sul gozzo la partita di Caronno; alla fine, le cose sono tornate dalla nostra parte”.
Il Lecco avrà a disposizione un solo risultato: la vittoria.
“A Ponte non abbiamo soluzioni: deve essere un ponte proiettato sul futuro. La classifica è molto bella, abbiamo raggiunto un obiettivo importante. La squadra ha fatto 65 punti, per cui ha tutte le carte in regola per giocarsi la partita. Ci sono 120 minuti a disposizione, se finisse in parità al novantesimo”.
E a Ponte non ci sarà Chessa, oggi ammonito e quindi squalificato. “Ha fatto una leggerezza incredibile. E’ tutto l’anno che lo aspettiamo. Oggi ha fatto un errore molto grande: penalizza lui e la squadra. Visto che lui non ci sarà domenica, vedremo di dargli la possibilità di rifarsi mercoledì”.
Lo striscione “Grazie mister. Grazie ragazzi”, esposto nei Distinti, attesta tutto l’affetto del pubblico lecchese nei confronti di questa squadra. “Davvero bello. Sono le cose che restano di questo anno. Un anno fa, qui c’era tanta angoscia, tanta tristezza, per tanti motivi. Questa squadra ha riportato un po’ di sereno. La categoria non è adeguata a Lecco, ma abbiamo fatto il nostro meglio. Oggi c’erano tante persone e a loro va il nostro ringraziamento. Qualche volta non siamo stati all’altezza, ma sono cose che capitano. Ho sempre detto che questa squadra avrebbe dato tutto per questa maglia e così è stato. La forza del gruppo, la coesione sono stati determinanti. C’è tanta dedizione, lavoriamo in modo proficuo. Nessuno si è mai tirato indietro. Qualche peccato di gioventù ci ha penalizzato, ma a volte ci ha dato freschezza e intraprendenza”.
La dedica? “A nessuno in particolare. La dedico a chi si deve occupare del futuro, perché qui c’è davvero voglia di calcio, di partecipare, di stare vicini alla squadra. La dedica è che si realizzi questo obiettivo”.
Il capitano Andrea Rota, oggi premiato dalla società per le sue 100 partite in bluceleste, avrà almeno un’altra possibilità di incrementare le sue presenze con la maglia del Lecco: “La convinzione che si potesse andare avanti c’era. Siamo contenti. Dentro di noi ce l’aspettavamo, perché sentivamo che la Caronnese non avrebbe avuto vita facile. Il Darfo ha vinto e noi andiamo a farci dei play-off che sono pienamente meritati, considerando anche i 3 punti in più che sul campo abbiamo fatto. Abbiamo fatto una bella festa qui in casa. Domenica prossima sarà una partita decisamente diversa, però… Siamo consapevoli di dover andare a vincere”.
Rota ha vissuto tutta la storia di quest’annata particolare.
“E’ la chiusura di un cerchio nato un po’ sbilenco – afferma il capitano – Una stagione che si aveva il timore di non iniziare. Poi, una volta iniziata, c’era la speranza di mantenere la categoria. Dopodiché ci siamo resi conto di essere una buona squadra. La vicinanza alle prime non è stata costante, perciò il sogno di raggiungere qualcosa di più grande, onestamente, è finito presto. Alla fine, però, abbiamo ripreso i play-off dopo che sembravano esserci sfuggiti”.
E ora ci attende la corazzata di Sergio Porrini.
“Il Pontisola gioca insieme da 5-6 anni, quindi è una squadra già collaudata, conosce meglio i propri pregi e difetti. Noi non abbiamo questo vantaggio, però potrebbe essere una squadra un po’ logora per aver lottato a un punto dalla Pergolettese fino alla fine. Mentalmente, forse, saremo più sereni noi. Vediamo come sarà”.
Davide Castagna, sempre più bomber con i suoi 24 gol, parte da una considerazione sulla partita di oggi, certamente non impegnativa: “Tutti dovevano passare da questa squadra. A Sant’Angelo hanno avuto delle difficoltà e dispiace, però è così”. Più preoccupante era l’altro match, quello di Boario. “Il Darfo non ha voluto rischiare niente: meglio per noi. Però ce la sentivamo che saremmo andati noi ai play-off. Tra l’altro, ho le stesse scarpe della prima giornata…”. Doppietta oggi, doppietta allora. Ma dal 2 settembre molto è cambiato.
“I play-off sono un premio all’impegno di una squadra. Non conoscevo nessuno alla prima giornata. E’ stata un’avventura complicata, che piano piano siamo riusciti a sistemare. Abbiamo raggiunto un obiettivo insperato. I play-off non contano più come una volta, ma non si sa mai… Non mi sarei mai aspettato nemmeno di fare 24 gol”.