LECCO – Fiorenzo Roncari arriva in sala stampa ancora carico della tensione e delle emozioni accumulate in una partita dura e, alla fine, vincente: “Bisogna soffrire per avere qualcosa… “. Come si spiega un episodio come il rigore non dato su Castagna? “Avremmo almeno una serie di 4-5 episodi di questo genere da spiegare. La squadra però non si deve fermare di fronte a questi episodi. Fortunatamente, tutti hanno grande cuore, grande carattere. Quest’anno, di sicuro, la gente che verrà allo stadio vedrà una squadra che lotta fino alla fine. La vittoria è frutto di un secondo tempo eccellente. Abbiamo messo un altro mattoncino”. Il tecnico bluceleste spiega il cambio di Romeo con Vaglio e l’aggiustamento del modulo: “L’idea era quella di togliere un po’ dalla marcatura Castagna e lavorare un po’ più in ampiezza, spostando Chessa sull’esterno. Così abbiamo fatto, passando a un 4-2-3-1. La soluzione di sfondare sul loro lato destro ci ha portato tante situazioni propizie”. Si torna sui momenti che hanno infuocato la partita: “Gli episodi diventano difficili da commentare. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile. Forse è stata la miglior squadra vista qua. Al di là della convinzione, il Lecco è una squadra che ha qualità. Giocare a Lecco non è mai facile. Abbiamo un pubblico e un campo in cui diventa difficile giocare quando c’è pressione. Fortunatamente, Pergolettese a parte, siamo sempre riusciti a fare il pieno”. A chi gli chiede se il carattere di Mario Chessa possa creare problemi, Roncari risponde: “Chessa è più un problema per gli avversari che per me. Con tantissimi pregi e qualche difetto, credo che su Mario si possa puntare fino in fondo”.
Marco Gaburro, tecnico dell’Aurora Seriate, commenta la prestazione dei suoi: “Abbiamo giocato un ottimo primo tempo, escluso il gol subito per un’indecisione nostra. L’1 a 1 alla fine del primo tempo era giusto. Poi la partita si è accesa. La battaglia la facciamo, ma non sempre la facciamo bene. Per il gol preso allo scadere, non ne siamo usciti bene. Penso che un ritorno del Lecco nel secondo tempo ci stesse. Abbiamo sempre giocato per andare a vincerla. Era una partita da giocare a viso aperto e lo abbiamo fatto. Sembra che non siamo abbastanza maturi, perché, se analizziamo la partita, la differenza tra il vincerla e il perderla è sottile”. Certamente, l’esultanza di Bertacchi dopo il pareggio siglato su rigore non ha aiutato a conquistare simpatie… “Bertacchi deve imparare a gestire meglio la propria esultanza – ammette l’allenatore bergamasco – Però non sono convinto che abbia inciso anche nel secondo tempo. Il tifo si sarebbe comunque acceso”. Forse si è acceso per le reiterate perdite di tempo. “Le perdite di tempo fanno arrabbiare tutti”. Se l’Aurora non avesse perso così tanto tempo, forse avrebbe potuto anche vincere la partita: “Sono opinioni”. Chiaro.
Nicola Rota, match-winner, è ancora spaesato dopo la sua prima rete al “Rigamonti-Ceppi”. Dopo il gol di Mezzocorona, il sogno continua: “Non so neanche quello che devo fare… L’importante era portare a casa i 3 punti, anche giocando male rispetto a domenica scorsa. La mia prestazione? Ci sta che una volta giochi meglio e un’altra peggio. L’emozione di giocare in uno stadio come Lecco l’ho sentita. Era la mia prima volta da titolare al “Rigamonti-Ceppi” e mi tremavano le gambe. Poi loro sono tosti, come tutti i bergamaschi. Dopo un inizio tentennante e dopo le vicissitudini estive, stiamo migliorando, siamo una vera squadra. Mi sono sempre impegnato per arrivare a questo punto. Esultare sotto la curva è una delle più grandi emozioni della vita. Mia mamma Angela mi ha mandato un sms per dirmi che ho fatto emozionare anche mio papà Bruno”.
Roberto Rudi, autore dell’assist in occasione del gol di Mauri, analizza con molta lucidità la situazione: “Stiamo facendo bene. Alla fine il risultato è giusto. Nelle ultime dieci partite, abbiamo fatto fatica solo a Mapello sul campo pesante, e non è un caso. Se guardiamo le partite perse, forse solo una l’abbiamo finita in 11, con la Pergolettese, quando la squadra era ancora da organizzare bene. Non è un caso se continuiamo a fare bene. Le nostre qualità anche in fase offensiva stanno emergendo. Stiamo arrivando. Non è la prima volta che nel secondo tempo usciamo, soprattutto in casa. Anche oggi abbiamo fatto fatica. Nel secondo tempo loro hanno fatto solo due ripartenze in cui avrebbero potuto fare male, ma all’inizio sono partiti forte, meglio di noi”.
Il centrale bluceleste è stato coinvolto in due episodi decisivi su tre: sulla rete del vantaggio del Lecco e sul rigore assegnato all’Aurora. “Sul gol di Mauri, gliel’ho scaricata dietro perché ero sicuro che avrebbe segnato. Sul rigore, Cristian (Maggioni, ndr) ha rinviato verso l’esterno, mi ha tirato addosso sul braccio e poi la palla è andata alla punta loro, che ha tirato. Ha fischiato il rigore, ma non mi ha neanche ammonito perché probabilmente non se l’è sentita”. Uno sguardo fugace alla classifica: “Cerchiamo di vincerle tutte, poi vediamo”.