LECCO – Soddisfatto a metà. Fiorenzo Roncari non usa mezzi termini per commentare la vittoria sul Trento, rotonda nel risultato, un po’ scarna nella qualità. “Direi che, contrariamente alle altre partite, siamo contenti del risultato, ma dobbiamo fare di più dal punto di vista della qualità. Forse Abbiamo tenuto i ritmi troppo bassi, siamo stati lenti e macchinosi nella circolazione della palla. Insomma, sono stato più soddisfatto in altre occasioni. Il risultato conta, ma avrei preferito ottenerlo con una prestazione migliore. Comunque farei la firma per finire tutte le domeniche così”. Cosa ha compromesso di più la qualità della gara? “La squadra lavora tanto anche in copertura e questo ci mette in condizione anche di correre qualche rischio. Il lavoro della squadra è più sporco, meno di qualità, ma davanti ne traggono beneficio. Le individualità sono importanti. Chessa ha fatto un colpo da biliardo, ma è stata esercitata una discreta pressione in tutta l’azione”.
La novità di giornata è rappresentata dall’inserimento di Leo Di Ceglie a centrocampo.
“Di Ceglie viene da 6 mesi di inattività – ricorda il tecnico – Forse l’abbiamo cercato un po’ troppo. Questo ci ha fatto abassare un po’ i ritmi, ma dobbiamo recuperarlo facendolo giocare”.
Ora bisognerebbe andare a cercare qualche vittoria anche in trasferta. “Per ottenere qualche risultato bisogna fare molto di più di quel che abbiamo fatto oggi. Dobbiamo stare con i piedi per terra, perché non sempre si riesce a fare risultato giocando così. Complice il Trento, oggi la squadra non mi è particolarmente piaciuta. Qualche difficoltà l’abbiamo avuta. Loro sono stati in partita fino al 2-0, poi è subentrata un po’ di inesperienza. Non siamo stati capaci di gestire la palla, abbiamo sbagliato tante palle semplici e preso un gol su un’imbarcata terrificante. L’avevamo già presa al 44′ del primo tempo su calcio d’angolo a nostro favore e non va bene”.
Mario Chessa: “E’ stato un primo tempo in cui mi sono visto poco, poi c’è stata quell’occasione e l’ho sfruttata. Il gioco non è stato dei più belli, ma l’importante è portare a casa i 3 punti. Io spero sempre di fare bene, ma bisogna volare bassi e pensare a partita dopo partita. Come si fa a volare bassi? Noi giovani pensiamo di fare bene in queste categorie per salire in quelle più alte. Bisogna giocare tranquilli. Dedico quel pallonetto a mio padre, che è a casa, a Porto Torres”.
Davide Castagna, fresco della doppietta che l’ha portato a 8 reti, non si fa abbagliare dai numeri: “Sono a 8: pochi. Se guardi Virdis del Savona, ne ha fatti 12 in C2. Sono contento perché abbiamo vinto, ma non abbiamo giocato tanto bene, abbiamo sbagliato tanti passaggi. Potevamo fare meglio, come possesso palla. Credo che il ritmo sia stato un po’ basso, soprattutto rispetto a Olginate. Quanto detto dopo la prima partita vale sempre: vula bass e schiva i sass. Il contorno fuori non era da serie D. E’ un pubblico che merita una categoria superiore; anche loro erano in tanti”.