Nuova Calcio Lecco. Galati: “Dateci tempo per lavorare”

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Sport - Calcio Lecco - Cesana Galati Stocco

LECCO – Un’ora per presentare la nuova società Calcio Lecco.  Parole d’ordine: correttezza, professionalità, grande attenzione al Settore Giovanile e budget controllato, perché “non servono i soldi per vincere i campionati”.  Questo, in estrema sintesi, il pensiero del nuovo presidente Stefano Galati. A fargli da spalla, Paolo Cesana e il socio Carlo Stocco. Tra le novità annunciate quest’oggi ci sono anche il team manager Bruno Tridico e Valentino Sidella, nuovo sponsor della Calcio Lecco con la Zeta Sport Italia.

“Cerchiamo di ricostruire le fondamenta della Calcio Lecco – ha esordito Galati –  che oggi esiste solo come prima squadra. Le fondamenta dovrebbero essere i ragazzi del settore giovanile, che non esiste. Anche se quest’anno i risultati non sono quelli sperati, per il prossimo anno la squadra sarà all’altezza della situazione. Non parlo di vincere il campionato, ma di lottare per le prime posizioni. Per vincere la serie D ci vogliono più componenti. I tifosi sono abbastanza arrabbiati con le vecchie società: il blasone, negli ultimi anni, è stato azzerato”.
Anche il costo della società sembrava essere stato azzerato. A questo proposito, il presidente spiega: “Io, da Riccione, ho letto di aver acquistato il Lecco a 1€. Non è vero. Posso garantire la mia presenza al campo continua, da parte mia e dei miei soci. E’ importante essere tutti dalla stessa parte e sapere quello che succede all’interno della squadra. Quello che riguarda la società è un aspetto che riguarda me, che sono il presidente”.
L’operazione che ha portato il gruppo Galati-Stocco alla guida del Lecco necessita di qualche chiarimento. “Tengo a precisare che ringrazio il dottor Invernizzi, che si è messo a disposizione per risolvere qualcuno dei problemi. Ancora oggi ce ne sono, non sono tutti risolti. Cerchiamo di ricostruire una società inesistente.  Ci siamo interessati al Lecco perché qualcuno di mia conoscenza mi ha fatto presente questa opportunità”.
Con quali programmi?
“Il Lecco ha bisogno di poter sfornare ogni anno uno o due giocatori da mandare a livelli superiori. Non programmiamo nessun tipo di supporto esterno. Possiamo garantire continuità di lavoro, professionalità, senza raccontarci balle. La squadra di quest’anno non poteva competere ai vertici, è stata messa su di sana pianta. Poi, c’è stato anche un cambio di allenatore, quindi si sono create incomprensioni che si sono trascinate anche per le questioni societarie. Non chiedeteci subito cose che non possiamo promettere. Garantiamo professionalità e correttezza. Nella vendita ci sono stati problemi, per questo la trattativa si è dilungata. Abbiamo avuto anche contatti con persone che volevano entrare e spaccare il mondo… Non sono qui perché mandato da qualcuno. Sono qui perché mi piace il calcio, ho giocato a calcio e credo in questo progetto.

Si chiariscono i ruoli.
“Per me è un sogno azzerare quei costi che altri hanno portato avanti nel tempo. Io sono socio al 70%, Stocco al 30%. Il team manager fa parte dello staff tecnico. Cesana farà da trait d’union tra il vecchio e il nuovo”.

Il Direttore sportivo non è previsto.
“Per il momento operiamo noi, sul mercato e su tutto il resto. Io seguirò ogni giorno la squadra, o qui in sede o al campo”.

Se il Lecco non è stato venduto a un euro, Ferrara e chi lo rappresenta hanno detto bugie? “Ferrara non lo conosco – confessa Galati – Fossi stato al suo posto, non sarei uscito con questa frase infelice. E comunque è una cosa che sarebbe dovuta rimanere nella stanza dei bottoni. La trattativa si è protratta nel tempo con il dottor Invernizzi. Quando abbiamo raggiunto l’accordo, ci siamo trovati da Donegana. Quando uno acquista una società, acquisisce debiti e crediti”. Quindi, quel che resta dei debiti pregressi sarà saldato dalla nuova proprietà Galati-Stocco.

Il presidente preferisce parlare dell’aspetto sportivo.
“Ho trovato la squadra molto frastornata. Ho dovuto ricucire i rapporti tra squadra e società, che si erano interrotti. Non essendoci una figura a cui dare il nome di presidente, la squadra si è ritrovata un po’ persa. Questo, finché io sarò qui a a Lecco, non succederà più. Il calcio dovrebbe essere divertimento e qui non ho trovato facce con il sorriso, ma gente con il mitragliatore. Dobbiamo trasmettere tranquillità ai tifosi. Allo stadio devono venire speranzosi di trovare una squadra in salute”.

In salute non significa superstipendiata. “C’è stata un persona che ha promesso mare e monti, ma non faccio nomi. A questi livelli non possiamo promettere un certo tipo di stipendi. La società è in via di rifacimento. Ho garantito loro che faremo una squadra che ci divertirà, lottando per i primi posti”.

Con quale budget sarà allestita questa squadra?
“Non mi permetto di dire 1, 10, 100 perché poi uno fantastica. Se posso essere bravo a portare giocatori a Lecco a parametro zero, pagando solo rimborsi spese, non lo vado certo a dire alla stampa. In un campionato di serie D, credo che bastino 300-350 mila euro. I campionati non si vincono con i budget, ma con l’organizzazione, un po’ di fortuna e con i giocatori bravi”.

Quali sono le maggiori difficoltà di questo momento? “Derivano dalle passate gestioni. Io sono qui per presentare me e il nuovo organigramma, non per parlare di cifre. L’importante è che la società esista. Parliamo di calcio, non dei vecchi debiti. Non stiamo a piangere sul latte versato. Io sono qui per portare ristrutturazione societaria e compattezza. Dateci del tempo.
Perché devo dare alla stampa delle cifre? Ne parliamo in tempi di tranquillità. Io non sono qui per divertirmi. Come mai gente di Lecco non è subentrata? Forse qualcuno non ha idee da trasferire al Lecco per estinguere i debiti. Io punto moltissimo sui ragazzi della Juniores e sui giovani che già giocano in prima squadra. E’ una questione di organizzazione. Non è detto che spendendo 2 milioni si vinca il campionato. Siamo qui per fare calcio. Sicuramente ci vedo qualcosa di positivo, se sono qui. Credo nelle amicizie che mi hanno proposto questa situazione. Spero con tutto me stesso che tra 4, 5 ,6 mesi saremo qui a parlare d’altro”.

Uno stipendio sta per essere corrisposto. “Nei dieci minuti di ritardo – svela Galati –  abbiamo preparato gli stipendi per i ragazzi. Il mese di gennaio., la quinta rata. In aprile, pagheremo la sesta.
A livello di Settore Giovanile, stiamo pensando a 7 squadre, che si alleneranno al Bione. Vorremmo colloquiare anche con le scuole. Noi siamo aperti a tutto, l’importante è che sia gente seria. Per il momento andiamo avanti così. Per ora la base societaria non sarà allargata. Non do spazio a chi mi dice che vuole entrare per avere la gestione della prima squadra (vedi Bizzozzero)”.

Chi sono questi amici che l’hanno condotta qui sul lago?
“Chi mi ha portato qui non è di Lecco, è gente di fuori. No, non hanno lavorato a Lecco”.

La parola passa al socio Carlo Stocco: “Sono qui perché sono una persona entusiasta. Il mio lavoro è fornire servizi alle imprese. Mi sono .impegnato a fornire tutti i servizi che servono alla Calcio Lecco: pulizie, manutenzione, trasporti…”

Galati conferma: “Stocco crede in quello che voglio fare io. Il parafulmine sono io. Se avete bisogno di colloquiare, sono qui. Zeta Sport Italia è un nuovo sponsor, è un amico di vecchia data. E’ stato uno dei promotori dell’iniziativa di farmi venire qui”. Quindi, Valentino Sidella è uno degli amici che hanno proposto a Galati di prendersi il Lecco.

Sui tifosi:
“La piazza è stanca. Preferisco comunque essere qui e non dove ci sono 50 persone. Si è toccato il fondo, ora si può soltanto crescere. Non sono venuto qui per essere il presidente di un’ulteriore retrocessione”.

Paolo Cesana chiede di poter fare un chiarimento: “Ho subito contestazioni. Favole ne sono state raccontate tante…”.  Interviene Galati: “Io non conoscevo Invernizzi fino a 30 giorni fa. L’ho conosciuto solo qui a Lecco. Non capisco le illazioni mosse”.