Da Suello alla Thailandia: la storia di Riccardo, giovane ‘guerriero’ della Muay Thai

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Riccardo Mauri

Riccardo Mauri, 19 anni, è volato in Asia per inseguire il suo sogno: diventare campione della nobile arte marziale thailandese

SUELLO – A volte, i sogni più grandi nascono nei luoghi più piccoli. È il caso di Riccardo Mauri, 19 anni, originario di Suello, paese in provincia di Lecco, dove tutto è cominciato: in una palestra modesta, tra il suono secco dei colpi sui pao e la voglia di diventare ogni giorno più forte.

Riccardo aveva solo 12 anni quando ha scoperto la Muay Thai, la “nobile arte” marziale thailandese. Dal primo allenamento ha capito che non era soltanto uno sport, ma una filosofia di vita fatta di rispetto, disciplina e sacrificio.

A guidarlo nei primi passi è stato Lorenzo Di Vara, maestro e campione conosciuto nel mondo della Muay Thai come LDV Muay Thai. “Per me è stato più di un allenatore,” racconta Riccardo. “È stato un amico, un punto di riferimento, l’esempio di cosa significhi dedicarsi completamente a qualcosa.” Sotto la sua guida, Riccardo ha imparato che la vera forza non si misura solo nei colpi, ma nella mente e nel cuore.

Con il tempo, la passione è cresciuta, insieme al desiderio di migliorarsi. Così, ancora giovanissimo, ha deciso di trasferirsi a Bellinzona, in Svizzera, per allenarsi nella Thai Boxing Bellinzona con il maestro Sarayu. In quella palestra, fatta di sudore, amicizia e rispetto, ha trovato una nuova dimensione: più intensa, più profonda, più vicina al suo sogno.

Ma Riccardo sapeva che il suo viaggio non poteva fermarsi lì. Con coraggio ha deciso di lasciare tutto: famiglia, amici, lavoro. Ha comprato un biglietto di sola andata per la Thailandia, la patria della Muay Thai, per allenarsi nel Sit Sarayu Muay Thai di Bangkok, la palestra del suo maestro.

Oggi Riccardo si allena ogni giorno sotto il sole e la pioggia tropicale, in un ambiente dove la Muay Thai è più di una disciplina: è una forma di vita. Non sa se il suo sogno si realizzerà fino in fondo — se salirà su un grande ring, o se diventerà un campione — ma una cosa è certa: non ha mai smesso di crederci.

E forse è proprio questo il senso della sua storia: il coraggio di partire, di credere in se stessi, di inseguire ciò che fa battere il cuore fino all’ultimo round.