Presentata mercoledì sera, nella sede di Terme Milano la stagione invernale di Imprese Turistiche Barziesi S.p.A., ovvero la società che gestisci i Piani d’Erna, i Piani di Bobbio e i Piani d’Artavaggio.
Dopo due anni in cui l’affluenza ai Piani di Bobbio è stata particolarmente alta, grazie all’abbondanza di neve e agli investimenti fatti nel comprensorio, si spera in una stagione altrettanto fortunata.
«Quest’anno alcuni impianti aumenteranno la proprio capacità: la cabinovia da Barzio trasporterà, grazie all’aggiunta di nuove cabine, 2.000 persone l’ora, e la seggiovia della Valtorta, grazie all’aggiunta di 20 sedute, ne trasporterà 2.400. Questo comporterà un’ulteriore riduzione delle attese. Oltre a ciò entreranno in funzione due nuovi battipista» ha detto Massimo Fossati, amministratore delegato di Itb. «l’unica criticità rimasta è quella del parcheggio, che ad ogni modo verrà ampliato».
L’assessore al turismo, Fabio Dadati, ha parlato dell’inserimento del turismo lecchese nell’area più vasta dello sviluppo turistico di Milano: «La montagna non deve essere vissuta in modo slegato dal resto del territorio, ma una continuità con la città. In Lombardia le stazioni con brand conosciuti sono solo Livigno e Bormio, che sono abbastanza lontani dalla città. Bobbio in questo senso può e deve diventare una valida alternativa, sopratutto durante la settimana, di chi si prende la mezza giornata libera e va a sciare. Sotto questo aspetto Bobbio è davvero praticamente Milano».
Presente anche l’Assessore provinciale allo sport, Antonio Rossi che, dopo aver ripreso scherzosamente le parole del collega al turismo, «Allora vi invito tutti a venire a sciare a Milan… ehm a Bobbio», ha parlato della località Valsassinese anche dal punto di vista sportivo: «Mi piacerebbe portare in ritiro a Lecco qualche squadra straniera di canoa, sopratutto del nord Europa, dove fanno più fatica ad allenarsi in acqua d’inverno. In questo modo potrebbero fare sia allenamenti specifici di canoa in acqua, sia di sci di fondo, che è un ottimo strumento di allenamento complementare, usato dagli atleti d’inverno. Quando mi allenavo, al mattino uscivo in canoa, al pomeriggio salivo a Bobbio a fare tre o quattro giri della pista da fondo, poi sul tardi andavo in palestra».
Quanto agli investimenti futuri, il manager brianzolo ha parlato anche della sostituzione della storica seggiovia dell’Orscellera, che dovrà avvenire per forza «entro due anni, in quanto poi non sarà più a norma». Non ancora previsto invece l’altro impianto, quello di Valle dei Mughi, che consentirebbe di ampliare il comprensorio sciistico verso lo Zuccone Campelli. E sembra definitivamente allontanata l’ipotesi di collegare Bobbio con i Piani di Artavaggio, per le problematiche sia tecniche che ambientali che comporterebbe il collegamento, sia per il notevole innalzamento dei costi di gestione del comprensorio.
Presente anche il professor Andrea Macchiavelli, docente di Economia del turismo all’università di Bergamo: «Bobbio si sta sviluppando nella direzione giusta, ed è un grande esempio di località turistica “di prossimità”. Non si può pensare che le piccole stazioni concorrano con le grandi località alpine quanto a offerta sciistica, per cui si deve lavorare nella direzione sia della caratterizzazione specifica, in modo che a Bobbio uno non venga solo per sciare, sia in quella dei collegamenti con la Brianza e con una città come Milano, in modo da rendere davvero semplice l’arrivo dei turisti. Fintanto che si riuscirà a superare il grande problema della relativa bassa quota, i piani di Bobbio sono un’ottima opportunità».