LECCO – Domenica 2 marzo, chiunque vorrà recarsi allo stadio “Rigamonti-Ceppi” per assistere a Lecco – Borgomanero, potrà farlo. La Calcio Lecco, che, dopo la partita di Seregno, era stata punita dal Giudice Sportivo con una multa di 2000€ e con la squalifica del campo, ha infatti vinto il ricorso presentato due giorni fa.
Questo il comunicato della società bluceleste: “La Corte di Giustizia Federale 3^ Sezione, in accoglimento del ricorso proposto avverso la sanzione, inflitta a seguito della gara Seregno-Lecco di Domenica 23 Febbraio ‘14 (Delibera del Giudice Sportivo presso il Dipartimento Interregionale con Comunicato Ufficiale N° 94 del 26 Febbraio ‘14), ha annullato la sanzione dell’ammenda di € 2.000,00, e l’obbligo della disputa di una gara a porte chiuse”.
La Corte di Giustizia Federale non spiega i motivi che hanno portato all’annullamento della sentenza del Giudice Sportivo, ma appare evidente che le argomentazioni inviate dalla Calcio Lecco siano state ritenute valide. In effetti, la delibera del Giudice Sportivo aveva suscitato non poche perplessità a chi, domenica scorsa, aveva raggiunto lo stadio “Ferruccio” di Seregno, tanto più che quanto contenuto nel comunicato contraddiceva le dichiarazioni rilasciate alla stampa da parte del comandante dei Carabinieri di Seregno, Alessandro De Venezia. Interpellato da noi giornalisti all’uscita dello stadio, De Venezia aveva infatti dichiarato: “Non è successo niente di grave. C’è stato uno scontro qui fuori, prima della partita, perché un tifoso del Seregno ha lanciato una bottiglia che ha colpito il paraurti di una macchina lecchese: il tifoso del Lecco è sceso e c’è stata la rissa, però noi eravamo lì e siamo subito intervenuti”.
Addirittura, forse per la prima volta nella storia, i tifosi blucelesti avevano persino ricevuto un elogio da parte del comandante, che aveva aggiunto: “Anzi, devo fare i complimenti ai tifosi del Lecco, perché a fine partita sono usciti e hanno raggiunto le loro auto senza creare alcun problema”.
Evidentemente, al Giudice Sportivo erano state inviate altre notizie. Da chi e sulla base di che cosa, non si sa.