Comune e Soroptimist insieme per abbattere barriere, promuovere lo sport femminile e costruire una comunità capace di educare
La Carta, redatta dall’Associazione Donne Sportive, introduce linee d’azione chiare su prevenzione, parità, monitoraggio e valorizzazione delle atlete
LECCO – Costruire una città dove lo sport sia davvero di tutti. Il Comune di Lecco e Soroptimist International Club di Lecco hanno firmato la Carta Etica per il superamento dei divari e delle discriminazioni di genere nello sport, documento nazionale redatto dall’Associazione Donne Sportive che indica principi, responsabilità e strumenti per garantire piena inclusione femminile, tutela e pari opportunità nella pratica sportiva. Un momento che sancisce un’alleanza forte, che fa di Lecco una città guida nel contrasto alle disparità e alla violenza attraverso la pratica sportiva.

Il sindaco Mauro Gattinoni ha ricordato quanto il Comune condivida con Soroptimist “occasioni preziose di divulgazione contro la violenza sulle donne”, inserendo la firma di questa Carta in un percorso più ampio di responsabilità sociale. “A Lecco – ha puntualizzato – siamo ai primi posti in Italia per la pratica sportiva tra bambini e ragazzi: un risultato che racconta un territorio vivace, ma anche un alto senso civico nella gestione delle società sportive”. Gattinoni ha ricordato i valori che lo sport insegna ogni giorno: il rispetto dell’avversario, la metabolizzazione della sconfitta, il valore dell’orario e della disciplina, il ruolo di sonno e alimentazione nella crescita. “Oggi – ha concluso – aggiungiamo una nuova sfumatura al nostro impegno: l’inclusività. Facciamo un servizio per il futuro della città e delle prossime generazioni”.

Parole che trovano riscontro nel documento ufficiale, dove si ribadisce che la pratica sportiva appartenga a entrambi i generi e debba favorire lo sviluppo psicofisico senza discriminazioni.

L’assessore allo Sport Emanuele Torri ha espresso un forte sostegno all’iniziativa, ricordando come il Comune lavori da tempo perché non esistano “barriere fisiche, economiche o pregiudiziali nei confronti della pratica sportiva”. “Sottoscrivere questa Carta – spiega Torri – significa formalizzare un’attenzione che già da anni cerchiamo di mantenere alta. Lo sport non può essere veicolo di differenze”. L’assessore ha annunciato un impegno specifico: sostenere lo sport tra ragazze e donne, valorizzare chi già eccelle e attivare un monitoraggio costante con tutte le associazioni sportive del territorio, affinché nessun ostacolo resti invisibile.

Un principio coerente con gli articoli nella Carta dedicati all’abbattimento degli stereotipi e alla raccolta dei dati disaggregati per genere per intervenire dove necessario.

Silvia Villa, presidentessa del Soroptimist Club Lecco, ha evidenziato l’importanza di creare alleanze solide: “Lecco ha un pregio: l’attenzione agli altri. E il secondo è che qui le cose si fanno in rete. Da soli non si va lontano”. Ha ricordato anche l’esempio di Monica Casiraghi, ultramaratoneta simbolo di tenacia e successo al femminile, come modello da offrire alle nuove generazioni. Il Soroptimist, attraverso la Carta e la collaborazione con il Comune, punta a un obiettivo chiaro: garantire non solo l’accesso allo sport, ma un ambiente sano, rispettoso e sicuro, come ribadito dall’intero documento e dalla sua premessa.

L’assessora alle Pari Opportunità Renata Zuffi ha offerto una lettura più ampia: “Lo sport va considerato un ambiente educativo dove si può e si deve fare prevenzione”. Zuffi ha sottolineato come l’allontanamento da gruppi, passioni e reti sociali sia spesso un segnale di rischio nei percorsi di violenza contro le donne. “Se la comunità sportiva è attenta, può accorgersi dei segnali. Può fare vera prevenzione e contribuire ad abbassare il numero dei femminicidi”. Concetti che trovano eco nelle misure previste dalla Carta, che richiede di contrastare molestie, violenza e discriminazioni attraverso tavoli permanenti e protocolli condivisi.

Andrea Mauri, presidente del Panathlon Lecco, dal canto suo, ha garantito la piena collaborazione alla diffusione dei principi della Carta: “Andiamo nelle scuole con il progetto We Me. D’ora in poi parleremo di questa Carta sia ai ragazzi sia alle ragazze”. Per Mauri, lo sport è uno dei più potenti strumenti educativi: “Forma le generazioni future, insegna la responsabilità della sfida. Ben vengano impegni e sottoscrizioni, e ben venga l’occasione per parlarne”.
La Carta Etica non rimane un atto formale: chiede azioni concrete, dalla promozione delle atlete locali a un linguaggio inclusivo, fino alla garanzia di impianti sportivi realmente accessibili per tutti. Durante la conferenza erano presenti anche le volontarie Soroptimist, insieme ai rappresentanti delle associazioni sportive del territorio. Un modo per ribadire che il cambiamento non nasce dall’alto, ma cresce nelle comunità.

La firma della Carta Etica da parte del Comune di Lecco e di Soroptimist Club non è un traguardo, ma un punto di partenza. È l’impegno a fare della città un luogo dove bambine, ragazze e donne possano praticare sport in sicurezza, libertà e piena dignità. È la scelta di educare attraverso il rispetto, di prevenire attraverso la rete, di valorizzare attraverso l’esempio. E soprattutto, è la consapevolezza che lo sport, quando è davvero inclusivo, può diventare una delle forme più potenti di cambiamento sociale.

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