La festa natalizia del progetto organizzata da Legambiente in collaborazione con FIAB
23 linee attive (con la novità del BiciBus), una città più consapevole e una rete sociale che si rafforza attorno ai percorsi casa-scuola
LECCO – Il clima è quello delle grandi occasioni, e non solo perché è tempo di Natale. Alla Festa del Piedibus 2025, tenutasi oggi lungo la Ciclovia 2 e poi all’Urban Center, si celebra un progetto diventato ormai patrimonio della città, capace di mettere insieme mobilità sostenibile, educazione civica, autonomia dei bambini e spirito di comunità.
A raccontarlo è Veronica Nessi, coordinatrice del Piedibus, che traccia un bilancio più che positivo dell’anno che si chiude: “Abbiamo confermato quasi 500 bambini iscritti, oltre 250 volontari e 23 linee attive, di cui tre funzionano in modalità BiciBus. Numeri che dimostrano quanto il progetto sia sentito e partecipato”.

Nessi sottolinea come il Piedibus non sia solo un servizio, ma un tassello strategico di una città che sta scegliendo di cambiare ritmo: “Viviamo un periodo in cui il tema della mobilità sostenibile è sempre più urgente. Per questo abbiamo deciso di partire la mattina con il BiciBus lungo la nuova ciclovia: un modo per mostrare concretamente che andare a piedi o in bicicletta è possibile e conveniente, anche grazie agli strumenti urbanistici come il Biciplan adottato dal Comune”.

Il progetto, nato oltre vent’anni fa quando ancora non si parlava estensivamente di mobilità attiva, continua a dimostrare la sua attualità. “È un modello che funziona perché porta benefici a tutti: ai bambini, alle famiglie, e alla città. Con questi numeri — spiega — l’impatto sulla riduzione del traffico attorno alle scuole è enorme“.
Secondo la coordinatrice, ciò che col tempo è cresciuto non è solo il numero degli iscritti, ma la natura stessa del Piedibus. “Oggi è un progetto molto più ampio rispetto ai primi anni. Per i bambini significa imparare a essere autonomi, a muoversi senza i genitori, a fare esercizio fisico quotidiano. Ma c’è anche una fortissima valenza sociale: buona parte dei volontari sono genitori che accompagnano non solo i propri figli ma anche quelli degli altri. È un modo per uscire dal proprio nucleo e costruire comunità”.
Ed è proprio questo intreccio di responsabilità condivisa e partecipazione che rende l’iniziativa così radicata. “Il Piedibus — ricorda Nessi — è stato un progetto pilota in Italia, nato da un’idea importata dall’Europa e sviluppata quando ancora non si parlava di queste cose. Oggi è un patrimonio che Lecco custodisce e fa crescere”.

La scelta di svolgere parte dell’iniziativa in un luogo centrale come l’Urban Center non è casuale. “Volevamo essere più visibili — spiega — così chi passa di qui oggi può ricordarsi dell’esistenza del Piedibus e di quanto sia significativo per la nostra città. Non è solo un progetto per le scuole: è una risorsa per tutta la collettività”.
Il programma della giornata — dal BiciBus alle attività di piantumazione, dagli spettacoli di improvvisazione fino alle consegne dei doni ai volontari — ha mostrato tutto il lato festoso di una comunità che cammina insieme.

La Festa del Piedibus 2025 è stata organizzata da Legambiente Lecco, in collaborazione con FIAB Lecco e con il supporto della rete dei volontari. Una sinergia che rafforza il legame tra mobilità attiva, educazione ambientale e impegno civico.

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