
Cresce la preoccupazione per la continuità produttiva della Carcano S.p.A e il futuro dei lavoratori
Fasoli: “Se ce ne sarà data la possibilità, faremo come sempre la nostra parte mettendoci a disposizione”. Casa Comune: “Sosterremo ogni iniziativa volta a favorire la continuità produttiva e la tutela del lavoro”
MANDELLO – Per la Carcano Antonio S.p.A., azienda storica del panorama industriale lariano specializzata nella produzione di laminati in alluminio, il 2025 è stato un anno di crisi profonda. Una crisi che non ha riguardato soltanto la produzione, rallentata da scelte manageriali giudicate spesso miopi, ma anche la fiducia di un intero territorio che da mesi attende chiarezza sul futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori.
Il Comune di Mandello, attraverso le parole del sindaco Riccardo Fasoli, ha scelto nuovamente di intervenire pubblicamente. “La questione Carcano è attenzionata dall’Amministrazione comunale da diverso tempo” spiega Fasoli, ricordando come sin dall’insediamento del precedente gruppo dirigente fossero emerse criticità nella gestione che portarono all’uscita di numerosi lavoratori dal sito produttivo e alla decisione di investire sul nuovo impianto di Andalo.
Uno dei passaggi più complessi degli ultimi mesi è stato il dissequestro dei macchinari di laminazione presenti nel sito di Delebio, sequestrati nell’ambito di indagini che avevano di fatto bloccato completamente la produzione a seguito dell’incendio dell’ottobre 2024. Su questo fronte, il Comune di Mandello, insieme alle amministrazioni di Andalo e Delebio, ha lavorato con determinazione affinché le procedure fossero accelerate, evitando un ulteriore prolungarsi dello stallo.
Contemporaneamente, si sono moltiplicati i rumors su un possibile investitore pronto ad acquisire la maggioranza delle quote della Carcano. Le amministrazioni coinvolte hanno quindi mantenuto aperti i contatti affinché, in qualunque scenario futuro, fosse salvaguardata la stabilità occupazionale dei siti produttivi di Mandello e Andalo, in particolare nei reparti di lavorazione secondaria (converting).
Fasoli non nasconde le sue critiche verso alcune decisioni adottate dal precedente management: “Sono state scelte orientate a uno sviluppo di breve periodo, senza una visione che andasse oltre la durata dell’incarico. Una situazione purtroppo frequente nelle medie imprese italiane”. L’assenza di una strategia solida e di lungo respiro ha contribuito ad aggravare le fragilità strutturali dell’azienda, che oggi ha bisogno di un vero piano industriale capace di ristabilire ordine, fiducia e prospettive.
A rendere ancor più complesso il quadro è il ritardo nell’analisi della procedura di golden power, richiesta dallo Stato quando operazioni societarie coinvolgono settori considerati strategici. Lo stallo prolungato, sollecitato dal Comune già nel mese di ottobre, genera ulteriore incertezza sulla continuità produttiva e sulla rapidità con cui possono essere attuate eventuali operazioni di rilancio.
In questo scenario, le organizzazioni sindacali hanno chiesto un confronto istituzionale con Regione Lombardia, per ottenere un quadro aggiornato sulla situazione aziendale e, soprattutto, sulle garanzie occupazionali per il 2026. Si parla di circa 500 dipendenti diretti, oltre all’indotto, che dipendono dalla stabilità di un’azienda considerata un pilastro economico non solo per Mandello, ma per tutto il territorio lecchese e valtellinese.

Il gruppo Casa Comune per Mandello democratica, intervenendo sul tema, ribadisce la necessità di un monitoraggio costante: “La Carcano rappresenta una realtà centrale per la nostra comunità. È comprensibile e utile la richiesta di un confronto in Regione. Occorre fare chiarezza sulle prospettive produttive e occupazionali e difendere un presidio industriale che ha un ruolo strategico per il nostro territorio”.
L’Amministrazione comunale assicura che, se verrà loro data la possibilità, continuerà a collaborare con lavoratori, proprietà e direzione, come già avvenuto in altre situazioni di crisi industriale del territorio. L’obiettivo è chiaro: fare tutto il possibile per garantire sviluppo e lavoro, evitando che un patrimonio industriale di valore venga disperso.
Il futuro della Carcano si gioca ora, tra scelte politiche, valutazioni tecniche e decisioni industriali che non possono più essere rimandate. La posta in gioco è alta: non solo la sopravvivenza dell’azienda, ma il destino di centinaia di famiglie e di un tessuto economico che, da Mandello a Delebio, ha trovato nella Carcano uno dei suoi pilastri più solidi.
Le prossime settimane saranno decisive. E il territorio, con le sue istituzioni e i suoi lavoratori, chiede una sola cosa: chiarezza.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL



































