CARONNO PERTUSELLA – Fiorenzo Roncari, espulso in occasione del 2-1della Caronnese, è ancora incredulo: “Ci domandiamo perché non possano venire i nostri tifosi”. Oggi, forse, è meglio che non abbiano visto…
“Io sono stato espulso perché chiedevo all’arbitro di ascoltare il guardalinee. Come fa a non ascoltare il suo assistente su una segnalazione così evidente? L’atteggiamento era sbagliato sin dall’inizio. La partita l’abbiamo persa comunque noi, perché siamo stati disattenti sul primo gol. Eravamo coperti, ma non con i tempi giusti. Purtroppo siamo andati in svantaggio e in inferiorità numerica. Fossimo rimasti in 11, il secondo tempo avrebbe preso un’altra piega”.
L’espulsione di Redaelli, in effetti, è nata da una distribuzione spropositata dei cartellini gialli nella prima parte di gara. “La prima ammonizione di Redaelli non c’era – afferma Roncari – La Caronnese ha vinto e dobbiamo cercare di vedere le cose in maniera razionale, ma ogni calcio di punizione era un’ammonizione per noi. A Sarao non ha fischiato un fallo a favore. Dire che ci sia stato un atteggiamento irriguardoso nei nostri confronti è poco”.
Il perché è incomprensibile. “Non so perché ci sia questo atteggiamento. Abbiamo fatto l’elenco la scorsa settimana degli episodi dubbi, ma non voglio vedere alcuna macchinazione. La realtà è che abbiamo perso una partita che con un arbitro in giornata normale non avremmo perso. La volontà di essere arroganti non va bene”.
Resta solo un secondo tempo giocato solo dai blucelesti a confortare.
“La ripresa ha dimostrato che la squadra è ben viva. Abbiamo sfiorato due volte il pari. Purtroppo, i punti li hanno presi loro. Credo che in relazione al gol subito e all’espulsione di Redaelli, l’arbitro ci abbia messo del suo. La partita l’abbiamo persa noi, però i miei giocatori non meritavano di perdere questa partita”.
Domenica prossima, con il Pontisola, sarà durissima. “Saremo ancora più incazzati. E in casa avremo i nostri tifosi”. Finalmente.
Davide Castagna ha il volto scuro di chi sa di aver perso più di una partita: “Il guardalinee continuava a ripetere “per me è da annullare, per me è fuorigioco”. Invece lui ha deciso così. La decisione è stata dell’arbitro. I rigori li concediamo anche noi, ci può stare, ma oggi siamo stati penalizzati. Ogni fallo era un cartellino. In 10 contro 11 la prestazione l’abbiamo fatta ancora noi.
Dal punto di vista dei play-off come si mette? “Dobbiamo giocarcela fino in fondo. Oggi abbiamo perso il nostro vantaggio di 3 punti, però ci sono ancora 4 partite e faremo di tutto per entrare nei play-off. Io non ho fatto una buonissima prestazione, la squadra sì. Qualche occasione l’abbiamo avuta per raddrizzarla, ma quell’episodio ha influito molto sulla gara. Ci hanno preso di mira? Non lo so. Mi sembra che la partita l’abbiamo fatta noi”.
Manuel Sarao conferma un atteggiamento discutibile nei suoi confronti da parte del direttore di gara: “Sì, mi ha detto che non mi avrebbe fischiato niente. Tremo ancora dal nervoso. Insomma, prima della partita vietano le trasferte ai nostri tifosi. A ogni fallo nostro, corrisponde un’ammonizione. Sul gol in fuorigioco, l’assistente rimane con la bandierina alzata, tutti si fermano e l’arbitro lo convalida. Noi abbiamo perso, ma tutti hanno dato una mano per farci perdere. Penso che il Lecco stia scomodo a qualcuno. E’ allucinante. Non ho parole”.
Le parole scritte sulla maglia mostrata dai blucelesti dopo il gol del momentaneo 1-1, però, si possono dire: “Non fate entrare nemmeno noi”. Dedicata ai tifosi del Lecco.