Il cacciatore di aquiloni (il cui titolo originale è in inglese, The Kite Runner) è il primo romanzo diKhaled Hosseini, scrittore americano di origine afgana, dal quale in seguito è stato tratto l’omonimo film.
Ha fatto molto parlare di sé per essere stato uno dei primi romanzi a mettere in evidenza le problematiche (non solo) politiche in Afghanistan e in Pakistan. Hosseini lo fa scegliendo come protagonisti non uomini politici o militari o attentatori, bensì facendo parlare due bambini, Amir e Hassan. Il lettore vede, sente e immagina tutto tramite i loro occhi e, in questa maniera, viene a conoscenza della realtà di questi Paesi considerati ancora tanto lontani dal mondo occidentale.
Grazie ad Amir ed Hassan, si assiste a una lapidazione, ai soprusi dei talebani, ai tentativi di fuga di gente comune. Ma allo stesso tempo viene presentata una splendida amicizia che purtroppo non è destinata a durare per sempre. Molto incisive nella storia sono l’intersezione tra l’amicizia, l’amore e la violenza. Proprio quest’ultima farà da svolta al romanzo e alla narrazione.
È impossibile restare impassibili dinanzi al fascino perpetuo di questo Paese, la cui cultura viene distrutta dall’interno, la cui popolazione non può vivere in pace ma è costretta a subire in eterna rassegnazione e priva di speranza.
Trama. Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Per Amir invece il passato è una bestia dai lunghi artigli. Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C’è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.
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Francesca Numerati