GARLATE – “Una serie di lavori di sbancamento della sponda antistante un cantiere nautico a Garlate hanno prodotto una nuova, ulteriore, devastante frammentazione dell’ormai esiguo e filiforme canneto che copre le sponde del lago di Garlate”.
Non usa mezzi termini il WWF Lecco per denunciare gli effetti di un intervento in corso d’opera dallo scorso anno sulle sponde del lago, nello si specifico la realizzazione di un piazzale con una gru di 8 tonnellate, un pontile galleggiante con passerella per attracco natanti e la relativa area di ormeggio.
Un’opera estremamente dannosa per l’associazione ambientalista, che denuncia come l’asportazione del canneto presente originariamente in quell’area, delle zolle e la rimozione del sedimento avrebbero provocato la irreversibile perdita di preziosa vegetazione di ripa, con compromissione della stabilità delle porzioni rimaste.
“È risaputo che il canneto è in grado di resistere alla disgregazione provocata dal moto ondoso quanto più compatta e continua è la matassa dell’apparato radicale – prosegue l’associazione – A seguito dell’asportazione delle zolle di cannuccia le parti immediatamente confinanti saranno soggette a ulteriore disfacimento, accelerato poi dalla mancanza del substrato limaccioso, anch’esso asportato per tutta la lunghezza del fronte di cantiere”.
Il venir meno del canneto, denuncia l’associazione, provocherebbe “pesanti ripercussioni sulle possibilità di riproduzione della ittiofauna e della avifauna del lago”, senza contare l’effetto di incremento del traffico dei natanti su uno specchio di acqua che è già interessato da un massiccio e stagionale passaggio di imbarcazioni.
L’associazione si scaglia quindi contro chi ha dato il via libera e i pareri positivi per il progetto, autorizzato con una delibera della Giunta comunale di Garlate:
“Ancora una volta rimaniamo sconcertati dal fatto che il Parco Adda Nord, ente preposto alla salvaguardia del patrimonio naturale e paesaggistico, dopo avere inizialmente (2011) espresso parere negativo al progetto, abbia a distanza di pochi mesi cambiato idea e concesso l’autorizzazione alla realizzazione del cantiere in un’area soggetta a vincolo paesaggistico-ambientale – spiegano – lasciano quanto meno perplessi le indicazioni della Commissione per il Paesaggio Provinciale tra cui spicca la richiesta che la gru dovrà essere di colore grigio in modo da richiamare il cromatismo del corpo di fabbrica immediatamente retrostante, come se una gru da 8 tonnellate sulla sponda del lago fosse meno brutta solo perché dello stesso grigio del capannone che gli fa da sfondo!”
Inoltre, il WWF si chiede se ci sia stata effettuata la valutazione di Incidenza sugli effetti degli intervento del cantiere sul SIC Lago di Olginate (Sito di Importanza Comunitaria) senza la quale, spiegano, si potrebbe configurare addirittura l’integrazione del reato di distruzione o il deterioramento di habitat in sito naturale protetto.
L’associazione fa sapere di aver informato di questo il Servizio navale dei Carabinieri di Lecco e che valuterà tutte le possibili azioni da intraprendere.