Vorremmo dedicare l’articolo a questo breve motto che attraversa e interroga la vita di noi genitori dal momento in cui accogliamo tra le braccia il nostro piccolo, e che si concretizza quando li vediamo affrontare le prime sfida della loro vita.
Avere fiducia nelle possibilità del nostro bambino come spinta e motivazione a conoscere e mettere in luce fino in fondo le sue capacità e le sue motivazioni interne. Dargli uno spazio fisico e mentale per provare a riconoscere le forze caratteriali che possiede, per permettergli di misurarle e farle diventare un solido bagaglio nel viaggio della sua vita. Obiettivi davvero importanti da porsi.
A volte questo avverrà naturalmente e ci godremo la bellezza della sua piccola vita che scopre la capacità di mangiare da solo, di alzarsi in piedi provando a muovere i primi passi incerti o che conquista piccole o grandi autonomie. A volte, come genitori, dovremo invece essere capaci di “affidarci a loro”, di credere che ce la possono fare senza di noi e che sono pronti a sperimentare qualcosa di nuovo con la loro sola personalità. Ne sono un esempio l’affrontare le giornate d’inserimento al nido o a scuola, oppure la prima gita di classe o la prima notte fuori a dormire dai nonni o da amichetti.
Come possiamo vivere serenamente questo arduo compito da genitori, il fare un passo indietro e lasciare che “camminino” da soli?
– affidiamogli compiti adatti allo loro età e alla loro personalità così che possano sperimentare la bellezza di una sfida nuova ma senza il rischio di “chiedergli troppo”. Ogni età porta con sé conquiste diverse e possiamo accompagnargli nello scegliere le avventure “giuste” per loro, che non “gli lascino l’amaro in bocca” ma che gli permettano di respirare “nuovo ossigeno” per la loro crescita;
– osserviamo le loro inclinazioni e particolarità per assecondare la scoperta della loro personalità, non chiediamogli di essere diversi da come sono ma di imparare a credere nel loro istinto e unicità perché sarà la loro “carta vincente” nel mondo. Attenzione: nostro figlio potrebbe essere diverso da come ce lo aspettiamo, poco interessato a quello che vorremmo per lui. Fermiamoci e chiediamoci cosa sia davvero fondamentale per lui e non per noi, e stiamogli vicino nella sua diversità, o per meglio dire, “specialità”;
– l’autostima dei nostri bambini si crea fin da piccoli, i nostri apprezzamenti oppure le nostre critiche, implicite o esplicite, verso di loro saranno un punto di riferimento fin da subito.
Cerchiamo di non offenderlo o usare dispregiativi per definirlo, anche bonariamente o con sarcasmo: le nostre parole per lui sono come “oro colato” a cui crederà senza dubbi. Elenchiamo le sue risorse e non le sue mancanze in modo che impari a farlo lui stesso di fronte agli sbagli che commetterà nella crescita. Un atteggiamento propositivo e solare che non gli insegni a “piangersi addosso”, ma a capire che tutti possiamo sbagliare e che fondamentale è come ci “rialziamo dopo essere caduti”.
– infine, cambiamo il nostro “vocabolario familiare” provando a usare parole incoraggianti e non umilianti tra noi in coppia o con i figli. Con l’esempio mostriamo loro che la fiducia si conquista a piccoli passi, anche affrontando un “no” necessario che mette un confine a qualcosa che ora non si può fare, aiutandoli così ad assaporare l’ebbrezza e la soddisfazione di una “scalata attesa e sudata”!
Lucia Riva e Elisabetta Vitali
Gli articoli della rubrica sono a cura delle Dott.sse Lucia Riva ed Elisabetta Vitali, pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru www.consulenzapedagogicakoru.it – Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it
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4 marzo – Non c’è tre senza… uno!
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