OLGINATE – Prosegue il botta e risposta tra le associazioni ambientaliste e i politici lecchesi, in particolare con il consigliere regionale Mauro Piazza e l’assessore provinciale Gianluca Bezzi, sulla questione dell’allungamento della tangenziale da Usmate Velate fino ad Olginate.
Alla contrarietà di Legambiente e Associazione Monte di Brianza, consigliere e assessore hanno definito “fondamentale” per il territorio quest’opera viaria e hanno annunciato il loro impegno affinché venga presto realizzata (vedi articolo). Ecco quindi la replica degli ambientalisti:
“La questione non è legata al non riconoscere che il territorio abbia problemi di viabilità, anzi , tutt’altro e d’accordo sulla necessità di svincolarlo dalla morsa del traffico. Basta mettersi a qualsiasi rotonda per rendersene conto…… La questione è legata a quel ” fondamentale per la modernizzazione del nostro territorio ” Su quali modelli di riferimento si enuncia tale affermazione ? Come è noto, i nostri “vicini di casa ” quando parlano di modernizzazione sicuramente non pensano a delle strade.
Anzi , fanno di tutto per rinunciarvi e infatti, prima di costruire un quartiere fanno si che ci siano i servizi necessari per mettere in condizione le persone a non averne bisogno. E per lo spostamento di merci non ci risulta che pensino costantemente alle autostrade e dunque al trasporto su gomma.
Interrare una strada, e dunque celarla alla vista, non basta per annullarne l’ impatto ambientale. I fumi e i gas di scarico anche considerando la lunghezza delle gallerie e proprio per la pericolosità dimostrata in caso di incidenti, dovranno essere opportunamente convogliati ed aspirati. Inoltre, un’ opera che sembrava dover vedere la luce chissà quando, apprendiamo che è soggetta a variante al PTCP della provincia di Lecco e proposta nelle opera della Regione Lombardia.
Uno dei maggiori problemi si riscontra nelle ore di punta in cui si muove il traffico pendolare dalla Brianza e da Lecco in direzione Milano e viceversa al tardo pomeriggio. La proposta di una metropolitana leggera o del treno darebbero una risposta efficace. E considerando i costi di altre opere autostradali costruite o in costruzioni, quelle su ferro sarebbero maggiormente sostenibili sia dal punto di vista economico che ambientale. Nel nostro caso amministratori seri dovrebbero presentare una proposta basata su un confronto costi-benefici fra soluzione stradale e su ferro: quest’ultima per noi è prima di tutto una scelta di civiltà perché darebbe a tutti la possibilità di usufruirne, mentre l’uso dell’auto non è praticabile per una
larga fascia di cittadini.
Ribadiamo la necessità, quali persone semplicemente preoccupate per uno dei territori maggiormente congestionati al mondo, di perseguire la
mobilità dolce e sostenibile. Il nostro non è un no ! è un’alternativa. Sostenuta con convinzione proprio perché sappiamo aver funzionato altrove. Perché non dovrebbe funzionare anche nella avanzata e tecnologica Lombardia ?
Non siamo d’accordo per la tangenziale stradale ma sosteniamo la necessità di un prolungamento delle linee metropolitane milanesi nel territorio della “città diffusa briantea e lecchese”. Intanto,senza aspettare anni, facciamo funzionare intensamente il doppio binario sulla Lecco-Milano, supportato da posteggi di interscambio lungo il percorso ferroviario. E in queste nostre affermazioni riponiamo tutta la fiducia affinchè le istituzioni sappiano fare le scelte giuste nella direzione di un cambio radicale e culturale in materia di sviluppo e mobilità.
Franco Orsenigo – Associazione Monte di Brianza
Pierfranco Mastalli – Legambiente Circolo di Lecco