LECCO – E’ atteso nelle prime settimane di gennaio l’incontro tra l’assessore comunale Armando Volonté e i presidenti provinciali di Enpa, Lav e Zampa Amica, le associazioni animaliste che nei giorni scorsi hanno annunciato un piano per salvare il canile di Lecco dalla probabile chiusura.
Un progetto che punta a sistemare quelle aree della struttura giudicate non a norma dall’Asl e poter così riottenere il parere favorevole dell’Azienda Sanitaria al proseguo dell’attività nel rifugio di via Rosmini. Una corsa contro il tempo per scampare il trasferimento verso altre strutture dei circa 90 ospiti (per lo più cani anziani o problematici) ed evitare che la città perda il proprio canile.
Nel frattempo anche l’IDV, rappresentata in Consiglio Comunale da Ezio Venturini, si è detta contraria all’ipotesi che il rifugio per “quattro zampe” cessi di esistere: “La vita quotidiana è fatta di scelte dove ne consegue irrimediabilmente una responsabilità – spiega il consigliere – Un fatto di oggettiva onestà intellettuale, penso e credo , è nel dire che un presidio zoo antropologico, non voglio chiamarlo canile, a Lecco serva, consentendo di conseguenza ai cani di poter essere reimmessi nel circuito, se necessario, di nuovo educati”.
La mancanza del rifugio, denuncia il consigliere, porterebbe “problemi in più ogni volta che ci si imbatterà in ritrovamenti di cani feriti, morsicatori e cucciolate. Un problema in più che avremo sicuramente, tramutandosi negli anni in maggiori costi per il Comune mancando una presenza fondamentale, che limiti gli animali vaganti a beneficio dell’incolumità pubblica”.
“Mi rendo conto che di soldi non ce ne sono e forse qualcuno potrebbe dire che nella situazione precaria in cui oggi si trovano maggior parte dei Comuni è forse meglio pensare, brutto da dire, agli uomini che ai cani – sottolinea il consigliere – ma se questa infelice affermazione fosse spostata su un qualcosa di materiale, come ad esempio il bike sharing, dove il Comune di Lecco ha speso migliaia di euro e ne spenderà circa cinquantamila ogni anno, o alle spese di gestione per la nuova Sala polivalente di Via Ugo Foscolo, ubicata più o meno in un sottoscala e non servirà a nessuno, quella infelice frase si modificherebbe in , meglio pensare ai cani che alle biciclette, non sarebbe ne brutta ne infelice diventerebbe inequivocabilmente ovvia. Allora scelta politica o scelta ragionale di incolumità pubblica? Solo un fatto di responsabilità naturalmente”.