“Ciclista passa con il rosso? Per loro il semaforo è un optional”

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letteraMANDELLO – Riceviamo e pubblichiamo:

“Buongiorno,

Vorrei, se possibile commentare la lettera da un ciclista da automobilista rispettoso delle regole e la risposta del comandante della polizia locale di Mandello al quale va il mio plauso per il suo operato, proprio per le ragioni che concludono il suo intervento.

Mi è capitato di assistere “in diretta” a una brutta caduta di un ciclista che passato con il rosso ha frenato bruscamente in mezzo all’incrocio al sopraggiungere della mia auto che passava regolarmente con il verde, e ha rischiato la vita nella caduta rovinosa che ne è seguita. E non era un ragazzino per giunta.

Al sopraggiungere dell’ambulanza e di una pattuglia della polizia che transitava casualmente in quel momento I suoi compagni mi hanno pregato di non dichiarare che stavano passando con il rosso e così ho fatto, anche perché se lo avessi detto c’era la mia parola contro quella di tutto il gruppo che avrebbe affermato il contrario e in mancanza di altri testimoni sarei stato incolpato dell’accaduto con le conseguenze anche penali che si possono facilmente immaginare.

Negli ultimi anni (guido da più di 35) mi capita di vedere regolarmente i praticanti del ciclismo come sport (quelli con le bicilette da corsa e le tute da ciclista professionista) passare con il semaforo rosso (soprattutto la domenica), e guai a me se mi arrischio a protestare per tutelare l’incolumità mia, dei mie familiari e loro; vengo sistematicamente mandato a quel paese in malo modo (per usare un eufemismo).

Sembra che il fermarsi al semaforo sia, per il ciclista-corridore un optional, una fastidiosa incombenza che lo costringe a interrompere il suo sacrosanto allenamento.

Mi sono trovato spesso a invocare la presenza delle forze dell’ordine per arginare questo fenomeno ma non vedo mai nessun a presidio nelle zone più a rischio.

Ho persino rinunciato a recarmi di domenica in determinati luoghi che sapevo frequentati abitualmente dai ciclisti-semi-professionisti-domenicali per il rischio di incorrere in incidenti con loro stessi o con auto sopraggiungenti dall’opposto senso di marcia.

Le regole del codice della strada devono essere rispettate da tutti , dai pedoni ai Tir, ma purtroppo oggigiorno sulle strade del nostro territorio la realtà è quella che ho raccontato.

Forse per tutelarci non ci resta che installare una microcamera sul cruscotto dell’auto, come fanno in Russia, per documentare quello che è realmente avvenuto in caso di incidente!”

Luigi Bonacina