LECCO – Brindano al successo gli animalisti di ENPA, LAV e Zampamica: dopo i banchetti realizzati nelle scorse settimane e la raccolta dei moduli pervenuti on line, la petizione per salvare il canile di Lecco è stata chiusa e il conteggio finale vede superare le 4 mila adesioni.
I moduli firmati, adeguatamente controllati, verranno consegnati all’ufficio protocollo del Comune di Lecco, per essere poi recapitati al sindaco, nella giornata di mercoledì 12 febbraio. Saranno consegnati i moduli raccolti entro domenica 2 febbraio; per gli altri, che nel frattempo continuano a giungere, saranno consegnate in un secondo momento.
“Chiara emerge la volontà dei firmatari di interventi con avvio simultaneo – spiegano gli animalisti – rendere accettabile l’attuale struttura in funzione delle prescrizioni dell’ASL e, contemporaneamente, avviare il progetto di un nuovo canile. Altrettanto chiaramente si evidenzia l’interesse a che il territorio di Lecco e, nello specifico, verosimilmente, anche per motivi logistici, la città di Lecco rimanga sede di un canile con valenza sub provinciale, offrendosi come punto di riferimento per un ampio bacino di utenza da parte di numerosi Comuni del circondario”.
Un impegno che per Enpa, Lav e Zampamica non può essere solo del capoluogo ma “ne consegue l’invito implicito ai sindaci dei Comuni attualmente convenzionati con il Comune di Lecco a farsi parte attiva per contribuire alla soluzione del problema del canile, sia relativamente alla struttura attuale, sia nell’ambito del più vasto progetto di realizzazione di una nuova struttura”.
“Un canile ( e un gattile) pensato non come un luogo dove relegare gli animali sfortunati, ma come un’occasione di conoscere il diverso da sé, che è tuttavia parte integrante della propria umanità, può rappresentare un patrimonio di esperienze educative, offrire l’ occasione di educazione dei sentimenti e dell’emotività – spiegano – indirizzare alla conoscenza e al rispetto dell’altro nel senso più alto e più completo del concetto, promuovere e, là dove già esiste, come a Lecco, corroborare la rete del volontariato specifico, un valore aggiunto alla realtà cittadina”.
Spunta quindi l’idea di un parco-canile, come luogo esteticamente appetibile, fruibile facilmente dalla cittadinanza, rilassante per il verde che lo caratterizza, occasione anche di attività imprenditoriali può rappresentare per un’amministrazione comunale un lodevole mezzo di riqualificazione della vita sociale e urbana.
Le associazioni guardano anche al PGT ora all’esame dei cittadini che “potrebbe offrire una favorevole occasione di ripensare gli spazi urbani alleggerendo la città del peso di un continuum di edifici e strade e del conseguente assillante traffico con spazi riservati ad attività e presenze pensati finora come ai margini del tessuto urbano”.
Tutto questo puntando sulla sinergia pubblico-privato, sottolineano gli animalisti, “sia per l’adeguamento essenziale della struttura di via Rosmini, sia per la realizzazione di una struttura nuova, potrebbe aiutare a risolvere i problemi economici, che sembrano il principale ostacolo alla continuità della presenza del canile a Lecco”.