Lettera: “Canile salvo? Bene, ma salviamo anche i marciapiedi”

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cacca caneLECCO –Riceviamo e pubblichiamo:

“Cinquemila e più firme per salvare il canile! OK! Sono le firme dei salvatori del canile; abbiamo una legione di “amici dei cani” pronti a pulire i nostri marciapiedi dalle defecazioni dei loro amici che “senza pudore” lasciano per ammorbidire e profumare il nostro passo! Potremmo tassare i proprietari di cani per salvare il canile! Evento comunque che grida vendetta quando abbiamo famiglie che non arrivano alla fine del mese! Questa la semplice soluzione.

Ciò che mi colpisce maggiormente, quando si affronta questo argomento, sono i dati circa i costi di mantenimento dei cani nei canili dello Stato italiano: in media circa 5 € al giorno per ogni cane ospite di tali strutture. Il calcolo annuo, poiché la soppressione degli stessi oggi è impossibile per gli animalisti, è di circa 1.825 € nella migliore delle ipotesi. Dati che dovrebbero far pensare in tempo di crisi i cittadini e…quelli del PD!

Se ho inteso bene la notizia data qualche giorno fa’ da TV Unica, nella nostra provincia vi sono la bellezza di 147.000 cani, una bella fonte di guadagno oltre alle multe che piovono abbondantemente per divieto di sosta o per ZTL.

Le nostre famiglie a causa dei figli sono già tassate profumatamente, e non sarà finita!, i cani no, e sono quelli che danno il maggiore disturbo a tutti i cittadini non possessori di cani. I marciapiedi sono utilizzati al 50% perché la parte più interna fa da gabinetto per i suddetti…I pedoni, piuttosto che guardare il cielo e il panorama, sono impegnati a guardare per terra ed evitare le deiezioni dei cani e camminare sul cordolo per non incappare con i propri figli o nipoti nelle feci dei riveriti cani.

Non ho suggerimenti da dare, oltre a quelli sopra esposti.

Riconosco che la mia posizione è da lotta contro i mulini a vento e contro “il politicamente corretto”: guai mettersi contro i cani, rischi di brutto e l’ostracismo sociale! Però non voglio desistere… e pensare che da bambino adoravo i cani, ma oggi non è più sopportabile la situazione sopra descritta. Si faccia qualcosa”.

Giovanni Bernasconi
(Lecco)