LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Gentile direttore,
Ho appena letto le notizie da voi riportate di Qui lecco libera e di Fdi di galbiate e rimango basito nel constatare questi modi assurdi di esprimere pareri, soprattutto perché arrivano da giovani.
Il sig Franzini si sente un essere così superiore da poter dare questi pesantissimi giudizi?
Conosco molto bene i galbiatesi ed e vero che sono persone sensibili e generose, ma credo che si possano sentire offesi di essere presentati e tiranti in causa da chi ha certe idee. La solidarietá dei galbiatesi non é fatta di parole ma di opere concrete e sicuramente sanno capire che i disagi che provano i migranti non sono colmabili con un “giá che ti ho dato una casa, mi costi 30 euro al giorno, stai buono e zitto deve sei”.
I galbiatesi veri ti guardano in faccia quando ti salutano. Il sig Franzini e il sig Zamperini sono andati a conoscere queste persone prima di dare giudizi?
Sanno perché sono qui, dove vorrebbero andare e di cosa hanno bisogno? Mi auguro che essendo giovani, abbiano il tempo di perfezionarsi. Sempre che il tutto non sia solo bieca strumentalizzazione.
Stessa cosa per QLL. Mi risulta che sia una associazione anagraficamente molto giovane e sembrano preparati e competenti. Ma mi stupisce l’atteggiamento che traspare dall’aricolo, sembrano degli studentelli avvocati che si divertono a fare dei pivelli magistrati. Ho intercettato, tra l’altro, su yuotube, una intervista con fissa la foto del sindaco di lecco, in cui si sente un dialogo tra il sindaco e un interlocutore di qll, assieme ad altre voci di due donne. Sembra che siano a cena in bella compagnia.
Come mai allora questo atteggiamento così violento nel dare giudizi, chiedere notizie con tanta insistenza nonostante sembrino amici? Come mai così tanta voglia di gettare discredito come se fossero solo loro i depositari delle veritá?
Ai miei tempi si evidenziavano le critiche ma poi si costruiva assieme. Speriamo, che essendo giovani, abbiano la voglia di crescere, magari con un pó
di umiltá”.
Manfredini Ezio