LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Visto che ci si richiama sempre alle regole, la prima da tenere in considerazione nel caso di specie è assolutamente semplice e banale: un assessore dipende, sempre, dal Sindaco o dal Presidente che lo nomina o lo revoca, assumendosene le relative responsabilità politiche.
Se la decisione di Nava sia stata dettata anche da ragioni di “convenienza politica” (adesione o vicinanza di Conrater a Forza Italia), non ci vedrei nulla di così scandaloso: in questo momento, numeri alla mano, NCD vanta una forte rappresentanza in Provincia, FI no e gli attriti fra i due parti, a livello locale, non li scopriamo oggi. Il gruppo proviene tutto dal PDL che non c’è più, ognuno ha fatto le sue scelte e si sono formati nuovi equilibri. I pensierini deamicisiani fanno venire il latte alle ginocchia, vergini in giro non ce ne sono. Io, ad esempio, quando sono uscito dal PDL per entrare in FDI, ho chiesto agli altri consiglieri (che rimasero tutti nel PDL) se fossero o meno disponibili ad inserire la doppia denominazione, mettendo sul tavolo le mie dimissioni da capogruppo: un loro riscontro negativo, a torto o a ragione, l’avrei anche compreso, così come lo capirei oggi, visto peraltro che, a livello di politica nazionale, io ho posizioni comunque molto differenti da quelle del NCD.
Quanto alle lezioni di etica politica espresse sulla vicenda dalla Sinistra, mi compiaccio della ritrovata baldanza nell’esprimere giudizi: lunedì, sull’ultimo punto all’ordine del giorno, mi pareva fossero un po’ più titubanti, preoccupati dalla (in realtà insussistente) secretazione a cui sarebbero soggette le ordinanze dei G.I.P.”.
Avv. Christian Malighetti
(Capogruppo NCD-FDI in Prov. di Lecco)