Pensioni, Cisl: anche a Lecco il 62% non arriva ai mille euro

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pensioni-riforma-LECCO – I pensionati italiani soffrono: è quanto emerge dal “Rapporto annuale Inps” presentato alcuni giorni fa dal commissario dell’Istituto Vittorio Corti nella sua relazione al Parlamento.

I dati rilevano e confermano in tutta la loro drammaticità le reali condizioni dei pensionati italiani che risultano essere i più “tartassati” a livello europeo.

Anche a Lecco, pur con dati lievemente migliori di quelli nazionali, il 62,40 % dei pensionati non arriva a 1.000 euro mensili.

Alcuni anni fa, anche le pensioni più modeste consentivano una vita dignitosa: questo è evidenziato dai dati sui consumi anche alimentari, sulle cure mediche e sui beni di prima necessità. Oggi la situazione è cambiata.

In pochi anni si sono cumulati aspetti negativi, quali la mancata indicizzazione per 2 anni delle pensioni medie, a cui si aggiunge l’aumento delle addizionali comunali e regionali (l’Imu  e la Tasi) che hanno prodotto anche nelle pensioni dignitose una riduzione reale del potere d’acquisto.

Per tutto questo, il sindacato Fnp è in campo, a fianco di Cgil, Cisl e Uil, per proseguire le mobilitazioni già portate avanti unitariamente lo scorso autunno con Spi e Uilp e che hanno interessato il territorio provinciale, insieme alla campagna di raccolta firme organizzata nelle scorse settimane per incalzare il presidente del consiglio e l’azione di governo.

Chiaro l’appello dei pensionati, che si definiscono “non sereni” e necessitano sempre più di misure urgenti che ristabiliscano un’equità, della quale sembra essere scomparsa ogni traccia.

“Come sindacato dei pensionati Cisl riteniamo necessario mettere fine a questa deriva che costringe milioni di pensionati ad una condizione di povertà. Situazione della quale il governo, fino ad oggi, si è occupato ben poco” ha dichiarato il segretario generale Fnp Cisl Monza Brianza Lecco Marco Colombo, che ha aggiunto “a viso aperto chiediamo una nuova fase di sviluppo capace di ridare dignità alle persone, di costruire solidarietà sociale, di segnare una svolta di speranza e di fiducia. Sappiamo che non esistono soluzioni miracolose ma occorre invertire il trend negativo delle condizioni economiche e sociali del Paese, nel segno della coesione sociale.”