LECCO – L’Inas Cisl, il patronato che da oltre cinquant’anni tutela gratuitamente i cittadini, ha avviato in questi giorni l’ “operazione consapevolezza”, che mira ad incontrare la gente nei luoghi di ritrovo più frequentati – centri commerciali, piazze e mercati di quartiere – per spiegare che cosa sia e come operi un patronato.
L’operazione, che proseguirà anche a settembre, vuole fare chiarezza su un organismo fondamentale, previsto dalla Costituzione, che assiste gratuitamente le persone in materia previdenziale e socio assistenziale, su malattie e infortuni sul lavoro, per i permessi di soggiorno e per molte altre questioni burocratiche della vita di tutti i giorni. La sua presenza è divenuta oggi ancora più essenziale, visto che l’Inps, anche a causa della riduzione del proprio personale, ha chiuso molti sportelli al pubblico e ha affidato la gestione delle domande ad un sistema telematico.
“Senza il patronato i cittadini si sarebbero ritrovati soli di fronte a procedure estremamente complesse, spesso incomprensibili” ha dichiarato Inas Cisl. Anche per questo, l’utenza dei patronati è aumentata di più del 35% (dato nazionale): nel 2013 sono state 14 milioni le persone assistite, di cui 4 milioni si sono rivolti all’Inas, che ha aperto 2 milioni e mezzo di pratiche.
“Un lavoro enorme – ha dichiarato Norberto Pandolfi, responsabile Inas Cisl di Lecco – coperto solo per 1/3 dal fondo finanziato dai lavoratori. Lo 0,226% dei contributi previdenziali, infatti, viene versato per assicurare tutele fondamentali anche a chi non può permettersele. A conti fatti, dunque, i patronati sono proprio dei lavoratori. Inoltre, questi istituti, grazie alla loro attività, garantiscono alla pubblica amministrazione un risparmio annuo di circa 600 milioni di euro. Tutto questo è costantemente minacciato da lobbies che vorrebbero il taglio del fondo patronati, con la scusa di ridurre gli sprechi. Ad essere tagliate sarebbero, invece, le tutele dei cittadini. I bisogni delle persone rischiano cioè di diventare un affare per commercialisti, consulenti del lavoro e faccendieri: ci si dovrà rivolgere a loro, pagando per i servizi che i patronati oggi offrono gratis”.
Inas scende quindi in campo per consentire alle persone di difendere il proprio diritto ad essere tutelate in maniera chiara, professionale e gratuita.
Di seguito i dati Provinciali dell’anno 2013 :
-quota delle pratiche indirizzate all’Inps e gestite dai patronati più rappresentativi: 83,82%.
-quota INAS: 29,66 %.
Totale pratiche gestite dall’Inas
2011: 11.172
2012: 12.199
2013: 13.614
Alla pratiche va poi aggiunto il 15% di persone che chiedono consulenza senza che poi si tramuti in un’apertura di pratica.