LECCO – Il festival Nameless in sole due edizioni è riuscito a imporsi nel mondo della musica elettronica, una scommessa vinta sia dagli organizzatori che dall’amministrazione comunale.
Archiviata la seconda edizione e con già in cantiere la terza, i rappresentanti di Anight, la società organizzatrice, stilano un bilancio e presentano l’ “Aftermovie”, un filmato promozionale realizzato con le immagini girate durante l’ultimo festival, che a breve sarà disponibile online.
“Il Nameless visto con gli occhi dell’Aftermovie fa capire l’importanza che il festival ha per la città di Lecco – spiega Alberto Fumagalli di Anight – Nameless nasce a gennaio 2013 sull’esempio dei grandi festival in Europa e nel mondo con l’obiettivo di diventare leader in Italia in tre anni. Un obiettivo che possiamo ritenere raggiunto e che vogliamo migliorare con la terza edizione che stiamo già progettando”.
Nameless è nato dall’idea di alcuni ragazzi molto giovani che, però, hanno saputo dimostrare il loro potenziale imprenditoriale: “l’età media dei nostri soci è 26 anni e abbiamo pensato che ciò potesse essere un ostacolo per poter dimostrare la nostra credibilità, ma il Comune ha subito creduto in noi e ci ha sostenuto, non dal punto di vista economico, ma dandoci il sostegno politico”.
Su questo punto l’assessore alla Cultura Michele Tavola spezza una lancia a favore di Anight: “Nameless è un’eccellenza nel suo ambito. E’ un’attività imprenditoriale vera e propria, è ben fatta, portata avanti da giovani e con una ricaduta in termini economici e di visibilità concreti sulla nostra città. La ricerca del suono fatta dai dj che portano un popolo pagante negli stadi è un evento nuovo che, da parte dei meno giovani, viene guardato con indifferenza quando va bene e con terrore quando va male. Bisogna, invece, saperne vedere il potenziale: non tutto quello che viene dalle consolle è roba buona, ma tra trent’anni ci sarà chi farà tesi di laurea su questa ricerca del suono perché questa è un’espressione artistica e culturale importante”.
“Lecco è conosciuta come città bacchettona e in effetti mi sono convito a credere in questo progetto quando gli organizzatori mi hanno garantito che non sarebbe stato il solito festival di casinari, ma avrebbe potuto siglare un cambiamento – l’assessore al Turismo Armando Volonté fa eco a Tavola e tesse le lodi al Nameless – il turismo musicale si trova nell’ambito del turismo vocazionale che è la tendenza degli ultimi anni. Bisogna saper emozionare il turista e Nameless è in grado di farlo, attirando persone da tutta Italia e anche dall’estero. Turisticamente parlando questo festival è un’opportunità per la nostra città, il merito va tutto agli organizzatori, noi come amministrazione siamo semplicemente riusciti a non rovinarla evitando di bocciare la loro proposta a scatola chiusa”.
Anche Confcommercio sostiene il Nameless e ne sottolinea l’importanza dal punto di vista del marketing, come si evince dalle parole di Alberto Negrini: “questo festival musicale è un valore di riferimento per tutta la città che non avrebbe potuto esistere se non ci fosse stata l’abilità da parte delle istituzioni di capirne tutto il potenziale intrinseco. Il Nameless può diventare un fiore all’occhiello per Lecco e può essere un grande strumento di marketing territoriale che aiuta sia il turismo che l’economia della città”.
Una resa dei conti positiva, dunque, per il festival dell’elettronica nato due anni fa tra lo scetticismo di molti e la fiducia di pochi.
In linea con il progetto iniziale, che vedeva una crescita in tre anni della notorietà e importanza del Nameless, si sta pensando alla terza edizione: “vogliamo far conoscere sempre più il Nameless anche al di fuori del mondo dell’elettronica, migliorandone tutti i vari aspetti. Vogliamo creare e proporre pacchetti turistici insieme agli operatori di Lecco per agevolare i visitatori che arriveranno. Per rendere il festival ancora più noto, invece, abbiamo organizzato un Tour promozionale in giro per l’Italia, che partirà a ottobre 2015, e saremo presenti a importanti eventi di musica elettronica nella città di Amsterdam e a Montecarlo”.
Critiche e difficoltà, dunque, non hanno fermato l’entusiasmo dei giovani imprenditori di Anight che non hanno abbandonato la scommessa Nameless, ma anzi hanno deciso di alzare la posta.