LIERNA – “Siamo qui in tanti, stretti attorno ad Alfonso come in un grande abbraccio. Il dolore ha caratterizzato gli ultimi anni della sua vita. E’ una realtà difficile da accettare, ne siamo consapevoli, perché quando una persona soffre, anche i suoi familiari soffrono”.
Don Marco Malugani, parroco di Lierna, ha introdotto così la sua omelìa al rito funebre di Alfonso Marcelli celebrato oggi, giovedì 18 settembre, nella chiesa del paese.
Erano in molti, in effetti, a dare l’estremo saluto all’ex calciatore della Calcio Lecco morto all’età di 68 anni dopo una lunga malattia, e a esprimere il loro cordoglio alla moglie Mirella e ai figli Luca e Stefania.
“Il Signore non fa mancare il suo conforto a chi è nel dolore – ha detto il sacerdote – perché a volte la sofferenza sembra porsi in contrasto con l’amore, sembra rovinarlo. Ma consolare dipende anche da noi”.
“Alfonso ha portato la sua croce – ha aggiunto don Marco, che all’altare era affiancato da padre Piero, confratello di padre Alberto Pensa, missionario liernese in Thailandia – e noi siamo invitati ad accostarci al mistero di Dio per far sì che la nostra fede non vada in crisi. Dobbiamo credere che un giorno saremo uniti a Cristo risorto, perché la morte non ha mai l’ultima parola”.
Il parroco ha quindi ricordato i trascorsi calcistici di Marcelli, che nel Lecco ha disputato un’ottantina di partite nella seconda metà degli anni Sessanta dopo quel suo debutto di un giorno di fine dicembre del 1967 a Perugia, quando i blucelesti erano allenati da Angelo “Ciccio” Longoni.
“Lo ricordiamo come calciatore con il Lecco in serie B – ha detto don Marco – perché proprio il calcio era la sua grande passione, lo stesso sport che sappiamo essere basilare per i ragazzi dei nostri oratori. E so che Alfonso frequentava l’oratorio quando a Lierna era parroco don Marco Gherbi e lui era anche tra gli aspiranti di Azione Cattolica, che significava essere un punto di riferimento in Parrocchia”.
“Quando poi andava a a giocare nel Lecco e naturalmente ad allenarsi – ha aggiunto il parroco – Alfonso era buono e ubbidiente e forse non è un caso che proprio tra due giorni inaugureremo qui a Lierna il nuovo campo sportivo. Lui, da lassù, ci guardi e vegli sui nostri ragazzi”.