LECCO – Nel giorno successivo al tragico incidente costato la vita nel Ravennate a due operai e nella stessa settimana in cui altri quattro operai sono morti intossicati dall’acido a Rovigo, Confindustria Lecco ha tenuto venerdì 26 settembre presso la propria sede in via Caprera una convention proprio sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro a vent’anni dall’entrata in vigore della “626”.
Una coincidenza, certo, ma in ogni caso la conferma che su questo tema non è possibile abbassare la guardia. Al contrario, occorre intensificare la prevenzione e mettere in campo ogni azione possibile a tutela della sicurezza e della salute del lavoratore.
I numeri, fortunatamente, dicono che nel Lecchese negli ultimi cinque anni gli infortuni sono diminuiti quasi del 20%, peraltro anche in conseguenza della sensibile diminuzione delle ore lavorate, ma sono aumentate le malattie professionali. A farlo notare è stato Vittorio Tripi, direttore della sede Inail di Lecco e Sondrio, il quale non ha mancato di rilevare che l’Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro attende la ripresa produttiva “per capire cosa e quanto è stato fatto in questi anni”.
“Una cosa è certa – ha detto Tripi – e cioè che investire sulla sicurezza non soltanto è utile ma conviene e in questa direzione le iniziative intraprese dall’Inail sono sensibilmente aumentate, così come i percorsi formativi”.
“Ciò che conta – ha concluso il direttore dell’Istituto – è in ogni caso che la sicurezza rimanga un’opportunità di investimento e non diventi in alcun modo un affare da parte di qualche intermediario”.
“E’ un convegno importante – aveva premesso il presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi, aprendo i lavori – perché questo è un aspetto fondamentale per il mondo dell’impresa”. “La sicurezza e la salute – aveva aggiunto – dovrebbero essere peraltro il comune denominatore per tutti i Paesi e non soltanto per l’Italia, ma purtroppo non è ancora così”.
Sull’importanza del tema oggetto della convention aveva insistito anche Cristina Galbusera, presidente di Confindustria Sondrio, di fatto alla sua prima uscita pubblica ufficiale dopo la “fusione” tra le due associazioni imprenditoriali sancita la scorsa estate.
“Crediamo molto nella collaborazione con Lecco – aveva specificato – e per quanto riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro non dobbiamo dimenticare che questi aspetti sono particolarmente importanti anche per noi imprenditori”.
E’ toccato poi a Giovanni Achille, direttore del Dipartimento prevenzione medica e responsabile Spasl dell’Asl di Lecco, illustrare i contenuti del piano regionale 2014-2018 per la tutela della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro. “A suo tempo la “626” ha stravolto l’approccio a questo tema – ha detto – non soltanto per i datori di lavoro e per gli stessi dipendenti ma anche per gli organi di vigilanza e controllo”.
“Sul fronte degli infortuni la provincia di Lecco – ha aggiunto Achille – è peraltro virtuosa sia rispetto alla media nazionale sia a quella regionale e le iniziative proposte ci avvicinano sempre più al conseguimento degli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere”.
Giovanni Achille ha poi parlato delle linee strategiche del piano e auspicato il sostegno delle imprese e la piena collaborazione con le istituzioni, le organizzazioni imprenditoriali e sindacali e le stesse aziende per far sì che si possono ottenere risultati sempre più soddisfacenti.
A giudizio di Francesco Di Gaetano, presidente dell’Organismo paritetico Confindustria-Cgil-Cisl-Uil settore industria di Lecco, “è più che mai opportuno parlare di sicurezza negli ambienti di lavoro anche in momenti di crisi, ricordando che prevenzione e formazione non sono mai eccessive e divulgando la cultura della sicurezza”.
Edoardo Ferraris, coordinatore della Commissione Sicurezza dell’associazione di via Caprera, ha quindi sottolineato come in ambito associativo vent’anni non siano passati invano, “anche se il problema – ha subito specificato – non può essere in alcun modo sottovalutato”.
“Siamo stati e siamo tuttora di supporto alle imprese sulla normativa antinfortunistica e non intendiamo abbassare la guardia”, ha detto Ferraris, il quale ha altresì ricordato le principali azioni svolte da Confindustria Lecco in tema di salute e sicurezza sul lavoro. “Penso – ha affermato – al “check list sicurezza” per le piccole imprese, in formato elettronico e in continua evoluzione, per consentire la verifica del rispetto della normativa, ma anche ai check up aziendali cofinanziati, agli incontri di approfondimento e alla predisposizione di schede informative sui rischi, in formato elettronico”.
Al convegno, moderato dal funzionario del settore Ambiente e sicurezza di Confindustria Andrea Barison, hanno portato il loro contributo anche Franco Tortorella, responsabile del Servizio di medicina preventiva di comunità dell’Asl lecchese, e Fabio Pontrandolfi, responsabile Salute e sicurezza di Confindustria.