VARENNA – Troppi tavolini in Riva grande e “Vivere Varenna” scende in campo.
Il gruppo consiliare di minoranza contesta la scelta di aver concesso al gestore di un Caffè che si affaccia su uno tra gli angoli più suggestivi della “perla del Centrolago” la possibilità di collocare sull’adiacente area esterna un numero tale appunto di tavolini “da costituire evidente ingombro al flusso pedonale lungo il naturale percorso che da secoli caratterizza la viabilità del borgo”.
In una nota diffusa dai consiglieri Pinuccio Dajelli, Nives Balbi e Mauro Manzoni si premette che “l’occupazione dell’area in questione è stata autorizzata, sia dalla nostra Amministrazione per la parte ricadente sul suolo pubblico comunale (precisamente la porzione a stretto confine con le case, che costituiva il sedime della via pedonale lastricata) sia dall’Autorità di bacino (ex Consorzio dei Laghi) per la parte demaniale più prossima al lago, previo parere favorevole dello stesso Comune di Varenna”.
“L’utilizzo della porzione di area demaniale – aggiungono gli esponenti di “Vivere Varenna” – è stata resa possibile dopo che l’amministrazione comunale ha deciso di realizzare, a carico dei contribuenti varennesi, la pavimentazione “a boccette” della porzione di area demaniale, rimuovendo successivamente l’aiuola piantumata che costituiva arredo urbano della riva”.
Ma non è tutto. Sempre a giudizio dei consiglieri di opposizione “dall’occupazione di suolo pubblico tanto ampia è dipeso il forte pregiudizio patito dal fabbricato limitrofo, appartenente a cittadini belgi, che hanno visto il valore della loro proprietà fortemente inciso proprio dal contesto ambientale modificato e compromesso”.
Il gruppo “Vivere Varenna” ricorda quindi di avere denunciato più volte sia lo scorso anno, attraverso numerose lettere, sia quest’anno come l’operatore commerciale titolare delle concessioni pubbliche abbia “spesso travalicato i limiti degli spazi concessi, abusandone”.
Nella loro nota, gli esponenti dello schieramento di minoranza precisano altresì che “a una prima sanzione emessa dall’ufficiale di Polizia comunale nel 2013 e mai pagata perché sospesa e poi annullata dal sindaco è seguito… il nulla, sulla base di miserevoli rimpalli di responsabilità da parte delle autorità preposte, ossia l’amministrazione comunale di Varenna e l’Autorità di bacino, sul soggetto competente ad accertare e sanzionare le continue violazioni”.
In conclusione Dajelli, Balbi e Manzoni affermano: “Se comprendiamo la difficoltà degli amministratori, anche di quelli così presenti sul territorio, nel riscontrare le irregolarità e gli abusi nascosti, non abbiamo risposte per i casi in cui, sotto gli occhi di tutti, vi sia chi, impunito, persegua i propri comodi”.