MANDELLO – Poco più di un anno fa Mandello era scesa in piazza per dire basta alla violenza contro le donne e l’aveva fatto accogliendo il progetto itinerante “Zapatos rojos” partito nel 2009 da una città di frontiera nel Nord del Messico per iniziativa dell’artista Elina Chauvet.
“Zapatos rojos” vuol dire scarpe rosse e l’iniziativa fa riferimento a un progetto di arte pubblica che in questi anni ha già toccato numerose città italiane, oltre appunto a Mandello nel 2013.
Ogni paio di scarpe rappresenta una donna e la traccia di una violenza subìta. E tutte le scarpe, sistemate lungo un determinato percorso urbano, formano un ideale corteo il cui intento è contrastare con la solidarietà il dolore causato dalle violenze fisiche e psicologiche.
Quel giorno di ottobre ad ascoltare i messaggi lanciati dalla piazza antistante il palazzo municipale di Mandello c’erano anche numerosi ragazzi e in particolare gli alunni della media “Alessandro Volta” che fin dal mattino avevano verniciato di rosso decine e decine di paia di scarpe, molte delle quali portate in piazza dai cittadini così da rendere ancora più suggestiva l’installazione artistica.
Un anno dopo Mandello torna a lanciare un messaggio forte contro il femminicidio. Martedì 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e così fin dall’inizio della prossima settimana il Comune affiggerà sul palazzo municipale e sullo stabile di via Manzoni che accoglie la Biblioteca e i Servizi sociali e culturali uno striscione con un’immagine simbolo appunto della “marcia silenziosa” di scarpe rosse dello scorso anno.
“Con questo gesto dal forte valore simbolico – spiega il sindaco, Riccardo Mariani – l’amministrazione comunale di Mandello vuole invitare la cittadinanza a fermarsi e a riflettere, a non distogliere l’attenzione e lo sguardo. E vuole altresì ricordare le storie di dolore di tante donne italiane e straniere”.
“La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – aggiunge il primo cittadino – è stata istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999 per invitare i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong a organizzare attività intese a sensibilizzare l’opinione pubblica su questa tematica”.