MANDELLO – Nei giorni scorsi la nomina di Ermes Gaddi a capogruppo, ora gli alpini di Mandello hanno anche il loro nuovo consiglio direttivo, destinato a rimanere in carica per il prossimo triennio.
Il passaggio delle consegne tra il consiglio uscente e quello scaturito dalla recente assemblea annuale è avvenuto presso la sede di piazza Stazione.
A far parte del nuovo direttivo saranno dunque Michele Zucchi (vice capogruppo), Enrico Comini (nominato consigliere di diritto in quanto candidato a capogruppo), Aldo Zucchi (capogruppo uscente), Gianclaudio Gaddi, Carlo Bottazzi, Corrado Rumi, Sergio Locatelli, Angelo Fuina, Enrico Alippi ed Egidio Biffi. Per ragioni logistiche entrano in consiglio anche i primi due non eletti, ossia Pierangelo (Pippo) Vitali e Bruno Gaddi.
In larga parte si tratta di conferme, considerato che gli unici neoeletti nel direttivo che sarà appunto guidato da Ermes Gaddi sono Fuina e Bruno Gaddi.
“Darò l’anima pur di assolvere al meglio questo mio incarico – ha ribadito il nuovo capogruppo – e così immagino faranno tutti i miei consiglieri e tutte le penne nere iscritte al nostro gruppo, così da portare avanti nel migliore dei modi e in perfetto “stile alpino” le nostre idee e le nostre finalità, come del resto è stato fatto in modo esemplare da tutti i miei predecessori”.
Archiviato dunque l’appuntamento elettorale, gli alpini mandellesi guardano già alla prossima scadenza, in calendario per domenica prossima 30 novembre. Per quella data è fissato infatti l’annuale incontro che porterà in Veneto un centinaio di penne nere, che con due pullman che partiranno alle 7 dal piazzale antistante la Moto Guzzi raggiungeranno dapprima il Santuario della Madonna della Corona, nei pressi di Verona, dove alle 10.30 assisteranno alla celebrazione della messa.
Al termine del rito si porteranno a Caprino Veronese e sosteranno nel ristorante dove è previsto il pranzo.
Per molti partecipanti alla trasferta in terra veneta quella di domenica 30 sarà tra l’altro l’occasione per visitare e conoscere appunto il Santuario della Madonna della Corona, osservato magari in più occasioni semplicemente transitando da quella zona in autostrada o percorrendo in treno la linea ferroviaria.
A ricordare quel santuario e quelle terre sono in particolare i numerosi alpini del gruppo di Mandello che hanno svolto il servizio militare in Trentino Alto Adige.